Spazio, Fiom: “Stop ai tagli decisi dal governo, il settore rischia il collasso”

Il sindacato lancia l’allarme: “Nella legge di stabilità modificato in peggio l’emendamento relativo ai finanziamenti per progetti di R&S”. Mobilitazioni in vista: assemblee dei lavoratori nelle aziende per costruire una vertenza nazionale

Pubblicato il 24 Nov 2014

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Troppi tagli al settore spaziale che rischia il collasso. L’allarme è lanciato dalla Fiom all’indomani dello sbarco dell’astronauta italiana Samantha Cristoforetti sulla Stazione Spaziale Internazionale.

“A distanza di pochi mesi, si ripresenta in tutta la sua gravità il problema dei finanziamenti del settore spaziale italiano – ricorda Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per i gruppi Thales Alenia Space, Telespazio e E-Geos – Già a luglio scorso, grazie alla mobilitazione dei lavoratori della Thales Alenia Space Italia, è stata scongiurata la Cassa integrazione per 350 tra ingegneri e tecnici altamente specializzati”.

“Il 5 agosto veniva firmata una tranche di 66 milioni di euro per il proseguimento delle attività fino a gennaio del 2015 – prosegue il sindacalista – Le istituzioni competenti (Agenzia spaziale italiana e ministeri dell’Università e Ricerca e della Difesa) garantivano il loro impegno al reperimento dei finanziamenti necessari. La Fiom-Cgil ha più volte ribadito che non si può pensare di “fare spazio” senza finanziamenti pubblici e soprattutto senza una continuità dei finanziamenti, sottolineando la necessità di una visione, con relativi finanziamenti, almeno triennale”.

La Fiom evidenzia che nella legge di stabilità non sono previsti finanziamenti “con il Governo che ha modificato in peggio l’emendamento relativo al finanziamento per progetti di ricerca e sviluppo per programmi spaziali europei”. Modifica questa che, nelle pratica, impedirà il proseguimento delle attività spaziali in Italia.

“In questo modo, oltre a dimostrare l’assoluta mancanza di conoscenza di come funzionano gli investimenti e le attività in questo settore, il Governo decide di fatto la non prosecuzione di Cosmo/Seconda generazione e del Programma spaziale nazionale. Oltre alla figuraccia internazionale infatti – con attività già contrattualizzate che non vengono rispettate dal Governo – si produrranno danni enormi alle aziende e ai lavoratori, con molti professionisti del settore che, vista la probabile prospettiva della cassa integrazione, potrebbero andare alla concorrenza (tedesca, francese e inglese in particolare), con conseguente esplosione di costi e mancanza di risorse professionali adeguate nel momento in cui, secondo il Governo, le attività dovrebbero ripartire”.

Per questi motivi la Fiom annuncia assemblee in tutte le aziende interessate per costruire una vertenza nazionale sullo spazio e le iniziative di lotta necessarie per cambiare quanto deciso dal Governo nella legge di stabilità. “Per la Fiom-Cgil un più alto finanziamento dei programmi spaziali compresa la ricerca e sviluppo di nuove attività, una maggiore attenzione e gestione dei rapporti nelle alleanze internazionali e nell’Agenzia spaziale europea, una gestione unitaria delle politiche sullo spazio, sono le condizioni imprescindibili e necessarie”, conclude Potetti.

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