Masera (Bei): “Per il broadband l’Italia apra a capitali esteri”

“Per gli investimenti in tecnologia e infrastrutture ragionare in logica pubblico-privato”

Pubblicato il 20 Gen 2010

L'Italia deve aprire agli investimenti esteri nei settori
chiave delle infrastrutture strategiche nelle telecomunicazioni in
banda larga, trasporti ed energia. Questo l'auspicio di Rainer
Masera, componente del Cda della Bei (Banca Europea di
Investimenti).
Parlando a margine di un'audizione alla commissione finanze del
Senato, Masera ha spiegato come ci sia “bisogno di capitali
esteri per gli investimenti in tecnologia e certi tipi di
infrastrutture” in una logica pubblico/privato. Investimenti che
dovrebbero essere “esclusi dai vincoli europei, pena una
posizione di svantaggio dell'Italia rispetto ad altri
Paesi”.

In generale, secondo Masera, l'Italia rischia di ritornare ai
livelli di Pil pre-crisi in 5 anni “a causa della sua bassa
crescita, mentre gli Stati Uniti, che per certi aspetti sono stati
la causa della crisi, ne impiegheranno solo due”. Motivo per cui
l'Italia deve “affrontare il tema della crescita sostenibile
e rimuovere quel gap rispetto agli altri Paesi che le
consentirebbero anche una situazione migliore nei conti
pubblici”.

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