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Italtel, Pileri: “Sì all’ingresso dello Stato nell’azionariato”

L’amministratore delegato: “Se si guarda a un intervento-ponte in cui il pubblico rafforza temporaneamente aziende come la nostra sono molto d’accordo. Siamo strategici per l’Italia, e abbiamo un futuro”

Pubblicato il 22 Dic 2014

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“Se l’intervento al quale si guarda è un periodo-ponte, in cui il capitale pubblico rafforza aziende come questa, che hanno un futuro, ma anche un debito importante, allora sono molto d’accordo. Sarebbe una buona cosa”. Ad affermarlo sulle pagine del CorrierEconomia è Stefano Pileri, amministratore delegato di Italtel dal settembre 2010. E sui tempi di un eventuale ingresso, Pileri non ha dubbi: “Adesso”, risponde.

Italtel fa parte del gruppo di 153 aziende che si stanno confrontando con il ministero della Sviluppo economico, e insieme con Natuzzi e Isoate era nelle cerchia di quelle candidate a eventuali interventi pubblici, magari attraverso lo strumento di un fondo pubblico-privato per la ristrutturazione dei debiti che il governo potrebbe costituire insieme alle banche e a Cassa depositi e prestiti. Un’altra possibilità per intervenire potrebbe essere anche il Fsi, Fondo strategico italiano, ma per quello l’azienda dovrà essere tornata in attivo, circostanza che dovrebbe verificarsi nel 2015.

Intanto proprio in questo periodo Italtel, supportata da JpMorgan, è alla ricerca di un nuovo azionista, contando sul fatto di operare in un settore che in questo momento è cruciale per il Paese, come lo sviluppo delle reti ni banda larga, e di aver sensibilmente migliorato i propri conti.

Tra le soluzioni che ci sono sul tavolo in questo momento – si legge sull’inserto economico, c’è il rafforzamento dell’azionista principale, Cisco, e l’ingresso nel capitale di multinazionale della multinazionale indiana Tech Mahindra, con cui è già in atto una collaborazione. “Auspichiamo che Mahindra possa fare di più – continua Pileri – ma anche che ci sia la volontà di un investimento pubblico di lungo periodo, magari attraverso il fondo strategico, perché Italtel è strategica per l’Italia. Siamo un’azienda che ha un futuro”.

Italtel concorre in due progetti rilevanti nella strategia del governo: il piano sulla banda larga, rispetto al quale il Governo ha tenuto una riunione a metà dicembre, e il piano di crescita digitale per le infrastrutture e i servizi della pubblica amministrazione.

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