IL CASO

Google tax, la Spagna ci ripensa

Il Governo di Madrid pronto a rimettere mano alla norma sul copyright. La legge impone agli Ott di pagare gli editori per i contenuti pubblicati online e dispone multe per chi offre link a pagine “illegali”. Il peso dell’addio di Google al servizio “news”

Pubblicato il 07 Gen 2015

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Il principio era quello di tutelare i diritti d’autore degli editori. Ma in pratica la nuova legge sul copyright entrata in vigore dal primo gennaio in Spagna sta mostrando più di qualche smagliatura. Tanto che gli stessi editori, che in principio l’avevano sollecitata, oggi si dimostrano disponibili a una revisione. Revisione normativa che il Governo di Madrid sta mettendo in cantiere anche per farsi trovare pronto nel momento in cui la questione sarà normata dall’Ue con una disposizione specifica.

La legge spagnola, ideata dal Governo Rajoy e approvata dalle Cortes nonostante l’opposizione delle minoranze, stabilisce le nuove norme che regolano la proprietà intellettuale nella penisola, e impone tra le altre cose che i giganti del web versino un contributo agli editori per lo sfruttamento dei loro contenuti sui motori di ricerca e per gli aggregatori di notizie. Una norma che inizialmente era stata sollecitata dalla stessa associazione degli editori iberici, l’Aede, che però in un secondo momento si sono mostrati più morbidi e si sono detti a favore di una revisione della norma.

Una decisione scaturita dopo che Google, in segno di protesta contro la via scelta dal Governo spagnolo, a metà dicembre ha annunciato la propria decisione di escludere gli editori spagnoli dal servizio di “Google news, e di chiudere il portale aggregatore di notizie dedicato alla Spagna. Con la conseguenza che il traffico sui siti locali è sensibilmente calato nel giro di pochissimo tempo.

Nel resto dell’Ue i vari stati nazionali non hanno una posizione comune su questa questione, e rimangono nella maggior parte dei casi in attesa che l’Unione vari una propria strategia: in Francia vige un “compenso una tantum” versato dagli Ott agli editori per i diritti di copyright, in Belgio sono in corso trattative tra Google e gli editori per risolvere il caso con un accordo, in Germania gli editori, che pure l’avevano attenuta, hanno rinunciato alla Google tax preoccupati da eventuali cali di traffico, e l’Italia dove il tema è stato a più riprese al centro del dibattito, anche durante il semestre di presidenza Ue, ma dove non si è ancora giunti a una decisione.

Tra i punti della nuova legge al centro dell’attenzione in Spagna, su cui il Governo Rajoy potrebbe presto intervenire con modifiche, ci sono anche le multe fino a 600mila euro per le violazioni del copyright, che includono anche la pubblicazione di un semplice link a una pagina che ospiti contenuti “illegali”.

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