Dècina: “Player Tlc e content provider: l’alleanza è la strada tracciata”

La soddisfazione delle esigenze dei clienti obiettivo centrale sia per fornitori di contenuti che di broadband. Negli Usa si assiste alla fusione tra operatori televisivi e carrier. In Europa il fenomeno sta iniziando e avrà ulteriori sviluppi, in particolare sul mercato della pay tv

Pubblicato il 19 Gen 2015

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I 30 Megabit basteranno per soddisfare le esigenze dei film tv che già si vedono negli Stati Uniti, a 4K (ultra alta definizione). Ma non è finita qui: bisogna guardare oltre, ai 100 e persino al Gigabit, per avere applicazioni più sofisticate ancora. “Possiamo già prevedere che la Commissione Ue sposterà avanti i target dell’Agenda digitale, chiedendo agli Stati di mirare all’era del Gigabit entro il 2025 o il 2030”, dice Maurizio Dècina, professore emerito del Politecnico di Milano e uno dei padri della rete tlc italiana.
Come dovranno essere le reti per soddisfare l’evoluzione della internet tv, con Netflix e i suoi concorrenti?
La diffusione della tv via internet richiede bande di trasmissione sempre più elevate man mano che cresce la qualità del segnale video. Il segnale tv Ultra Hd a 4k utilizza 8 milioni di pixel, contro i 2 milioni di pixel del segnale Hd di tipo 2k. La banda di trasmissione richiesta dal 4k è quindi quattro volte più grande di quella dei segnali Hd, e va da 15 a 20 Megabit al secondo. Il segnale tv 4k a 3d deve impiegare il doppio, circa 40 Megabit. Tra 4-5 anni emergerà lo standard tv 8k che utilizza 32 milioni di pixel e una banda di 80 Megabit. Il segnale 8k a 3d impiega una banda di 160 Megabit.
Il piano banda ultra larga spinge appunto verso i 100 Megabit al 2020. È utile per lo sviluppo dei contenuti? È fattibile?
Questa velocità di download è certamente utile allo sviluppo dei contenuti, in particolare televisivi, ma anche ad applicazioni video innovative di altro tipo. Penso ad applicazioni quali la realtà virtuale o aumentata, virtual/augmented reality, con simulazione via computer di ambienti e scenari di gioco e di intrattenimento, che richiedono bande ben più elevate di quelle televisive. I 100 Megabit, e ben oltre, vengono offerti da rilegamenti in fibra ottica, quali le Gpon che oggi viaggiano fino a 10 Gigabit. Ma 100 possono anche essere offerti da accessi misti in fibra e rame del tipo Fttc, fiber to the cabinet, quando il collegamento in rame è corto, diciamo 200 metri, e quando si impiegano tecniche di vectoring. Il raggiungimento in Italia degli obiettivi dell’Agenda digitale per i 100 Megabit è legato, sia alla possibilità di sviluppo della regolazione per un vectoring multi-operatore (obiettivo molto sfidante), sia allo sviluppo di nuove infrastrutture in fibra ottica fino all’edificio, Fttb, fiber to the bulding, o fino alla casa, Ftth, nelle zone più sviluppate del paese.
Qual è il ruolo dei contenuti televisivi per la sostenibilità e la crescita del mercato tlc italiano banda ultra larga? Serviranno a maturare la domanda di banda larga?
La trasmissione di segnali tv 4k richiede velocità ultra broadband a partire da 30 Megabit. L’Agenda prevede che al 2020 la totalità della popolazione abbia a disposizione collegamenti a questa velocità. Certamente i contenuti televisivi costituiscono l’applicazione più attraente per lo sviluppo del mercato a larga banda italiano e serviranno per maturare e stimolare la domanda di banda larga. Penso ad esempio ad applicazioni pervasive sul nostro territorio nazionale, non solo per l’intrattenimento, ma anche per la didattica scolastica e per gli ausili all’alfabetizzazione informatica.
Come possono le telco nostrane prepararsi al meglio al mercato dell’internet tivù? E che cosa prevedi che faranno su questo fronte?
Lo sviluppo della tv su internet è stato piuttosto lento e soltanto oggi con l’aumento della banda di accesso questo sviluppo entra nella sua maturità di mercato. Applicazioni a larga banda ed elevatissima definizione richiedono cura nella distribuzione dei segnali con adeguata qualità di servizio. Fornitori di contenuti e operatori tlc hanno lo stesso obiettivo di soddisfazione delle esigenze dei clienti e la collaborazione mi sembra inevitabile. Negli Stati Uniti si assiste alla fusione tra operatori televisivi e carrier, in Europa questo fenomeno sta iniziando e avrà ulteriori importanti sviluppi, in particolare sul mercato della tv a pagamento.
Guardando oltre: i 100 Megabit e poi 1 Gigabit quali contenuti abiliteranno? E quali mercati apriranno di conseguenza?
Scommetto che ben presto gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea verranno aggiornati, diciamo al 2025 o al 2030, per raggiungere il target di 1 Gigabit, come già avviene oggi in Sud Corea e negli Stati Uniti. Questo target può essere raggiunto solo con accessi in fibra ottica di tipo Fttb o Ftth. Nella configurazione Fttb il rilegamento in rame dentro gli edifici è corto e può sostenere la velocità di 1 Gigabit con tecnologia G.Fast. Questa tecnica che evolve dal vectoring consente di trasmettere fino a 500 Mbit/s su 100 metri di distanza, abilitando così anche configurazioni ultrabroadband di tipo Fttdp, fiber to the distribution point, che appunto prevedono rilegamenti in rame di questa lunghezza massima verso vari edifici a partire dal punto ottico. Ho accennato prima alle nuove applicazioni che saranno abilitate dal Gigabit: dalla realtà virtuale, ai giochi cooperativi tra ambienti multipli, alla trasmissione di ologrammi. Google ha incominciato a sviluppare alcune di queste applicazioni che richiedono bande di trasmissione molto elevate tra macchine (server e pc): si pensi a Google Earth o alla visita ai siti archeologici. Il bello di internet è che più banda viene offerta agli accessi e più applicazioni innovative vengono ideate, sviluppate e messe sul mercato. Si osservi quanto è successo finora e altrettanto avverrà nel futuro.

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