PIAZZA AFFARI

Telecom, torri in borsa entro giugno. Wind al rush finale

TI pronta al listing di una quota di minoranza delle infrastrutture di trasmissione, incasso previsto entro il miliardo. Attesa in settimana la decisione della controllata Vimpelcom: oggi primo incontro con i sindacati sulla newco Galata

Pubblicato il 27 Gen 2015

A.S.

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Il mercato delle torri in Italia è in fermento: dopo la quotazione a Piazza Affari di Rai Way, entro la settimana andrà in porto l’asta per la cessione delle infrastrutture di trasmissione di Wind, e per giugno gli advisor Deutsche Bank e Banca Imi stanno preparando il listing delle torri di Telecom Italia.

L’incasso che Telecom otterrà dalla quotazione in borsa di una quota delle proprie infrastrutture di trasmissione non è ancora quantificabile, ma con ogni probabilità sarà sotto al miliardo di euro, come anche è molto probabile che la società deciderà di mantenere il controllo della newco con una quota minima del 51%.

Quanto a Wind, per l’asta sono rimasti in gara Abertis, Ei Towers e F2i con il supporto di Providence, mentre sembra ormai esclusa dalla competizione American Tower. Alla chiusura della procedura stanno lavorando gli advisor, che sono Hsbc e Imi per Wind, Unicredit per Ei Towers, Mediobanca e Goldman per Abertis e Lazard e Ubs per F2iProvidence. Dall’operazione Wind potrebbe ricavare una cifra complessiva, secondo quanto anticipa oggi il Sole24Ore, compresa tra i 750 e i 900 milioni di euro, per un multiplo di 15 volte l’Ebitda.

Intanto proprio oggi si è svolto il primo confronto dei sindacati con Wind sulla newco delle torri Galata, dove saranno trasferiti 62 dipendenti del gruppo di tlc. A capo di Galata, che sara’ ceduta da Wind al 90%, secondo le anticipazioni di Radiocor, e’ Gianluca Landolina, con un passato di manager nelle aree finanza e controllo e real estate della compagnia telefonica.

Slc Cgil, Uilcom Uil e Fistel Cisl hanno chiesto rassicurazioni sulle modalità e le garanzie del trasferimento dei dipendenti nella nuova società, che avverrà su base volontaria. Al tavolo, riportano Riccardo Saccone della Slc Cgil e Pierpaolo Mischi di Uilcom Uil, è stato chiesto che le garanzie, tra cui l’esclusione di licenziamenti collettivi per cinque anni e di trasferimenti per due anni, siano inserite in un accordo da stilare a ridosso dell’individuazione del compratore.

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