QUADRO NORMATIVO

Barak Obama: “Sui droni servono regole”

All’indomani dell’atterraggio alla Casa Bianca del velivolo il presidente Usa mette in guardia dai rischi per la privacy e sollecita un quadro normativo per un uso sicuro

Pubblicato il 28 Gen 2015

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Barack Obama chiede più regole sull’uso dei droni per scopi commerciali o di divertimento. Il giorno dopo il caso del drone atterrato sul giardino della Casa Bianca, il presidente americano – intervistato dalla Cnn – mette in guardia dai rischi legati alle nuove tecnologie, non ultima la violazione per la privacy. “Un drone come quello dell’altro giorno può essere acquistato da chiunque in un qualsiasi Radio Shack“, afferma il presidente Usa, citando una nota catena di negozi che vende prodotti tecnologici. “Ci sono società come Amazon che stanno studiando la possibilità di usare piccoli droni per la consegna dei pacchi. E ci sono – prosegue Obama – una serie incredibile di funzioni molto utili che questi droni possono svolgere, dall’agricoltura alla protezione ambientale. Ma al momento non esiste alcune vera regolamentazione in questo campo”.

Di fatto non c’è niente che disciplini con precisione dove e come i droni possono essere utilizzati. Per questo – spiega ancora Obama – “le agenzie federali devono lavorare con l’industria per creare un quadro di norme che assicuri un uso dei droni sicuro e senza violare la privacy dei cittadini. Dobbiamo sfruttare al massimo le potenzialità di queste nuove tecnologie, ma al tempo stesso dobbiamo ridurre al minimo gli effetti negativi”.

Al momento il volo di droni è semplicemente proibito in Usa. Mentre in Italia a febbraio è stato emanato il primo regolamento in materia, la Federal Aviation Administration (Faa), ente federale statunitense, ha dichiarato che, in base a linee guida emanate lo scorso 7 novembre, non intende per il momento consentire alcun volo commerciale privo della guida di un essere umano. Soltanto gli hobbisti possono far volare piccoli unmanned aircraft systems (sUAS) all’aperto. Il 9 luglio scorso Amazon ha presentato ufficiale richiesta alla Faa per poter sperimentare i propri droni all’aperto.

Di fatto la Faa ha annunciato l’intenzione di emanare un piano per la “integrazione sicura” dei droni a scopi commerciali entro il 30 settembre 2015. Una volta emanate le regole, saranno sottoposte a pubblico commento, poi riviste ancora finché non saranno promulgate definitivamente. Amazon, insomma, dovrà ancora aspettare. Ma nel frattempo si sta attrezzando e sta testando servizi di consegna effettuati con questi velivoli, così come sta facendo Google.

Così Amazon sta lavorando alle consegne aeree in India. Secondo recenti indiscrezioni potrebbe lanciare il servizio a ottobre dai suoi magazzini di Mumbai e Bangalore. Google, invece, sta sperimentando in Australia, con una trentina di voli effettuati ad agosto per consegnare caramelle, acqua, medicine e cibo per cani a due contadini nel Queensland.

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