TORRI TV

Rai Way, Ei Towers sotto la lente Antitrust: “Fornisca tutti i dati sull’Opas”

Il garante scriverà a Mediaset per chiedere chiarimenti sull’offerta e sulle quote di mercato. Domani la controllata del Biscione in audizione alla commissione Industria del Senato. Giovedì toccherà alla società della Tv di Stato

Pubblicato il 03 Mar 2015

A.S.

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Ei Towers finisce nel mirino dell’antitrust. Il garante avrebbe intenzione di scrivere alla controllata Mediaset chiedendo una serie di chiarimenti sull’opas lanciata il 24 febbraio. Analizzata infatti l’informativa ricevuta da Ei Towers, l’Agcm avrebbe valutato come insufficienti le informazioni ricevute. Nella missiva il Garante vorrebbe inotre risalire ai motivi “dettagliati” che avrebbero spinto la controllata Mediaset a voler scalare una società di cui alla luce del decreto di palazzo Chigi emanato il 2 settembre, almeno il 51% dovrà rimanere in mano pubblica. Ma c’è di più: l’antitrust avrebbe anche chiesto i dati aggiornati sulle quote di mercato di Mediaset, che saranno utili per fotografare le dimensioni del gruppo sia nel campo specifico delle infrastrutture di trasmissione dei segnali, sia nel campo dell’audience e della raccolta pubblicitaria. Il garante avrebbe anche fissato tempi stretti per la risposta, quantificabili in 5-10 giorni. Ei Towers, intanto, è stata convocata in audizione domani alle 14 in commissione Industria del Senato, dove sarà chiamata a rispondere sui profili di tutela della concorrenza e di politica industriale connessi all’opas su Rai Way. Giovedi’ alle 8,30 verranno ascoltati, sullo stesso tema, i vertici di Rai Way.

Ma Ei Towers non si arrende, e definisce l’offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata su Rai Way come “pienamente valida e leggittima”. Così la controllata Mediaset ha risposto allo “stop” alla trattativa annunciato dalla Rai in una lettera alla Consob, e rilancia, dicendosi “convinta della valenza industriale del progetto”, contestando proprio gli argomenti citati da Viale Mazzini per motivare l’irricevibilità dell’offerta: “Non esiste alcuna norma di legge – sostengono da Ei Towers in una nota – che imponga il mantenimento del 51% del capitale di Rai Way in mano pubblica”.

“La disposizione provvedimentale a cui dovrebbe fare riferimento il comunicato di Rai – scrivono da Ei Towers – è stata adottata nel contesto della quotazione in borsa di Rai Way (DPCM del 2 settembre 2014) e ha stabilito, a quella data e nel contesto della quotazione, l’opportunità di mantenere, allo stato, in capo a Rai, a garanzia della continuità del servizio erogato da Rai Way a Rai medesima, una quota di partecipazione sociale nel capitale di Rai Way non inferiore al 51 per cento”.

Sul versante Rai Way, intanto, la risposta di ieri alla Consob del consiglio d’amministrazione della Rai ha fissato i paletti che renderebbero impercorribile la strada dell’Opas, e lascerebbero Ei Towers – se volesse continuare nell’operazione annunciata – nella condizione di cambiare i termini dell’offerta, rinunciare al controllo della società e al 66,7% a cui è vincolata accontentandosi al massimo di un 49% in Rai Way.

La Consob aveva chiesto a viale Mazzini chiarimenti sulla possibilità di disporre liberamente del 65% del capitale di Rai Way in suo possesso, e nella risposta è stata allineata a quanto avevano già annunciato nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, tutti fermi sul mantenimento in mano pubblica del 51% del capitale azionario della società delle torri Rai.

Il Cda di viale Mazzini, spiega un comunicato della Rai, “ha rappresentato che, anche alla luce delle posizioni espresse pubblicamente dai competenti organi istituzionali, l’attuale quadro normativo e provvedimentale di riferimento, a cui Rai deve necessariamente attenersi e rispetto al quale non ha margini di autonomia per discostarsene, prevede il mantenimento in capo alla stessa del 51% del capitale sociale di Rai Way“. Una dichiarazione in cui il “quadro normativo e provvedimentale” è rappresentato dalla legge n.89 del 23 giugno 2014, che dispone la privatizzazione di Rai Way, e dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 2 settembre 2014, che individua le modalità della dismissione. Un documento che sottolinea “l’opportunità di mantenere, allo stato” una quota “non inferiore al 51%” in capo alla Rai.

La palla passa a questo punto a Ei Towers, che rispondendo all’Antitrust potrebbe chiarire se intende proseguire nell’offerta anche senza poter ottenere il controllo di Rai Way.

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