IL CASO

Rai Way, Pitruzzella: “Ancora nessuna risposta da Ei Towers”

Il presidente Antitrust: “Aspettiamo comunicazioni entro 5 giorni”. Salta l’audizione della controllata Mediaset in commissione Industria del Senato: la società manderà risposte scritte. Sulla riforma di Rai e controllate Sel e sinistra Pd “aprono” al M5S

Pubblicato il 04 Mar 2015

A.S.

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“No, non abbiamo ricevuto ancora nulla, stiamo aspettando una risposta entro i termini stabiliti di cinque giorni”. Lo ha detto Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Antitrust, interpellato alla Camera all’indomani della richiesta di chiarimenti a Ei Towers sull’Offerta pubblica di acquisto e scambio nei confronti di Ei Towers. “L’Antitrust – spiegava ieri l’authority in una nota – ha indirizzato alla società Ei Towers una richiesta di informazioni, ritenendo che quelle fornite in sede di comunicazione preventiva della concentrazione, consistente nell’acquisto del controllo della società Rai Way, fossero ‘gravemente incomplete’ e non idonee a consentire una compiuta valutazione dell’operazione”.

L’offerta pubblica d’acquisto e scambio lanciata da Ei Towers, che soltanto nei giorni scorsi ha confermato la propria intenzione di andare avanti definendo l’operazione “valida e legittima”, sarà aperta il 20 aprile e si chiuderà il 12 giugno. Il 16 marzo la società trasmetterà alla Consob il prospetto informativo completo, mentre il 27 marzo è stata fissata l’assemblea straordinaria per l’aumento di capitale.

Intanto l’audizione in commissione Industria del Senato dell’Ad della controllata Mediaset, Guido Barbieri, inizialmente prevista questa mattina, è saltata. La notizia è subito rimballzata su Twitter, dove il deputato Pd Michele Anzaldi, segretario della vigilanza sulla Rai, aveva lanciato un allarme: “L’Ad di Ei Towers rinvia l’audizione in commissione al Senato – scrive – Il pasticcio sull’opas Rai Way si tinge sempre più di giallo. Urgono risposte Antitrust/Consob“. Il realtà nel giro di qualche ora Ei Towers ha chiarito le sue intenzioni: risponderà in forma scritta alle domande della Commissione. Secondo fonti vicine alla società, la scelta di dare informazioni in forma scritta sarebbe legata alla volontà di non ledere il principio di parità informativa nei confronti del mercato.

Il presidente della Commissione Industria del Senato Massimo Mucchetti, aveva reso pubbliche ieri sera sul proprio blog le domande che intende porre al management di Ei Towers: “Ho chiesto all’amministratore delegato della società attaccante, Ei Towers, di spiegare alla commissione Industria senso e finalità dell’Opas lanciata nei giorni scorsi sulla società della rete della Rai“. Tra le altre cose Mucchetti chiede se Ei Towers si riservi di accettare anche un numero di azioni Rai Way inferiore al 51 per cento, come la controllata Mediaset intenda finanzaire la parte per contanti dell’Opas, a quanto ammontano i risparmi gestionali attesi dall’integrazione delle due società e il servizio del debito del nuovo raggruppamento. Mucchetti infine chiede tra le altre cose se “in caso di successo dell’Opas, e dunque in caso di costituzione di una società unica delle torri controllata da uno dei due maggiori operatori televisivi, quali garanzie avrebbero gli altri operatori di non essere spremuti fino al limite della loro sopravvivenza”.

Il fermanto in Parlamento sulla Tv pubblica è evidenziato anche dal fatto che alcuni esponenti della sinistra Pd e di Sel, tra i quali Vincenzo Vita, Nicola Fratoianni, Pippo Civati, Sandra Zampa e Nichi Vendola, hanno presentato a Montecitorio una proposta di riforma della Rai che chiama in causa anche le controllate, e tra loro quindi Rai Way, simile a quella ideata dal Movimento 5 stelle, e su cui potrebbe essere possibile, a detta dei firmatati, una convergenza. “Ci sono le condizioni non solo per arrivare a una riforma ma per mettere assieme forze anche diverse sulla base di un confronto di merito”, afferma il coordinatore di Sel Fratoianni. Proprio al movimento fondato da Beppe Grillo è rivolto l’appello di Pippo Civati (Pd): “Facciamo bene un percorso che possa vedere convergere forze diverse verso un obiettivo comune. Questo è l’unico antidoto ai ‘nazareni’. Se Grillo fosse stato sempre così, oggi sarebbe tutta un’altra storia”. Il testo prevede che la Rai e le sue controllate rimangano interamente in mano pubblica, come recita l’articolo 4 della proposta di legge: “Il servizio pubblico è svolto da una società per azioni denominata Rai il cui capitale è interamente posseduto dallo Stato. Le azioni della Rai e delle società controllate sono attribuite allo stato e non sono cedibili”.

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