IL PIANO

Metroweb, Giacomelli: “Intesa con Telecom? Ancora possibile”

Ne è convinto il sottosegretario alle Comunicazioni: “Rete unitaria, neutra ed aperta a sinergie di tutti gli operatori è la condizione ideale”. Piano banda ultralarga: “Ora tocca ai privati”

Pubblicato il 05 Mar 2015

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Per finanziare il piano banda larga messo in piedi dal Governo nell’ultimo Cdm oltre ai 6,5 mld di risorse pubbliche messe sul piatto dallo Stato “sarà decisivo il ruolo degli operatori privati per raggiungere il target dei 30 e 100 mega”. Lo afferma in un’intervista al Sole 24 Ore il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, in questi giorni impegnato nel cercare ulteriori sponde al piano per il cablaggio dell’Italia. Per attirare i privati “abbiamo pensato ad una serie di facilitazioni che consentano loro di fare uno sforzo in più e almeno eguagliare l’apporto pubblico”, spiega Giacomelli.

Inoltre per anticipare parte delle risorse pubbliche “utilizzeremo risorse previste nel piano investimenti Juncker, oltre a ricorrere alla garanzia statale sui finanziamenti per incentivare gli investimenti privati”.

Per quanto riguarda la partita Metroweb, secondo Giacomelli, ci sono “ancora margini per un accordo”. “Una rete unitaria, neutra ed aperta a collaborazioni e sinergie di tutti gli operatori interessati, è la condizione ideale – ha spiegato il sottosegretario- perché questi si sfidino poi sul livello dei servizi. Detto questo, vorrei ricordare che Metroweb, che posa fibra spenta, è in grado di sviluppare progetti di un certo peso con o senza ulteriori collaborazioni”.

Quanto alla possibilità che comunque su Metroweb si vada avanti con un modello in cui il pubblico abbia un ruolo predominante, Giacomelli ha chiarito come “con il presidente del Consiglio abbiamo concordato le indicazioni da dare a Cdp: ci aspettiamo che i soggetti partecipati dal pubblico siano i più decisi protagonisti del piano. In quest’ottica Metroweb potrà sviluppare un’azione ancora più incisiva di quanto già fatto finora”.

Alla domanda se sia presumibile andare verso la costituzione di una newco, “a mio modo di vedere no. Il veicolo può essere Metroweb“, ha risposto Giacomelli mettendo in evidenza come “il piano che abbiamo approvato si basa sulla logica delle sinergie e della condivisione di obiettivi comuni e ambiziosi. Non è un piano che va contro gli operatori”.

Giacomelli ieri ha commentato anche il via libera alla proposta di compromesso della presidenza lettone su roaming e net neutrality, ha esprimendo una posizione molto critica”, in quanto su entrambi gli aspetti “si è dimostrato poco ambizioso, addirittura prospettando un rinvio al 2018 e uno stop ai costi aggiuntivi nemmeno certo”. Sulla neutralità della rete, ha quindi sottolineato il sottosegretario, “abbiamo ricordato anche all’ultimo Consiglio Ue che non si può non tenere conto della posizione espressa dalla Fcc statunitense che va nella direzione dell’accesso alla rete come servizio universale: va reintrodotta un’affermazione chiara a favore di una rete aperta e neutrale, che non discrimina il traffico”.

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