RISIKO TORRI

Rai Way: “Opas senza precedenti”. Ma Ei Towers rilancia: “L’offerta non cambia”

La controllata della Tv di Stato si fa scudo della “non contendibilità” decisa dal Governo. Ma da Mediaset non cambiano i termini della proposta. Mucchetti: “Possibile un polo delle infrastrutture di trasmissione, ma a certe condizioni”

Pubblicato il 05 Mar 2015

Antonello Salerno

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E’ stato il giorno del botta e risposta a distanza tra Rai Way ed Ei Towers. Sul tavolo c’è l’offerta pubblica di acquisto e scambio che la controllata Mediaset ha lanciato sulla società delle torri di trasmissione della Tv di Stato, su cui le società hanno riferito da una parte alla Commissione industria del Senato, dall’altra alla Consob. Le posizioni sembrerebbero a prima vista ancora lontane, anche se la partita sembra ancora aperta. Da una parte Camillo Rossotto, presidente di Rai Way, ha parlato di un’offerta “senza precedenti”, visto che Rai Way “non è contendibile”: “Un’opa volontaria e totalitaria su un’azienda di cui lo Stato detiene il 65% e su cui è stato posto un vincolo a mantenere in mano pubblica il 51% non ha precedenti – ha sostenuto – Non è possibile fare un’offerta pubblica di acquisto per la nostra società, fintanto che Rai detiene il 51%”. Una posizione mitigata da una dichiarazione sulla creazione di un eventuale polo nazionale delle torri di trasmissione: “In tempi non sospetti – ha aggiunto Rossotto – ho parlato della razionalizzazione di un polo infrastrutturale unico, facendo riferimento a quanto succede in Paesi razionali come la Francia, dove esiste un operatore indipendente in grado di ottimizzare gli investimenti”.

Dal canto proprio l’amministratore delegato di Ei Towers, Guido Barbieri, ricevuto in Consob insieme al direttore finanziario della società, ha sottolineato il carattere “sereno e costruttivo dell’incontro”, confermando tra le altre cose che il management di Rai Way non era a conoscenza dell’offerta prima che fosse formalizzata la sera del 24 febbraio. A stretto giro una nota della controllata Mediaset ha puntualizzato che l’opas lanciata su Rai Way sarà formalizzata entro i termini previsti dalla legge, e che “non sono previste modifiche dei termini e condizioni dell’offerta rispetto a quanto indicato nel comunicato del 24 febbraio”.

Ma al di là del botta e risposta di oggi tra le due aziende un elemento di novità è emerso da Massimo Mucchetti, presidente della Commissione Industria del Senato, che è tornato sull’argomento del “polo delle torri”, prospettandolo come una soluzione che potrebbe mettere fine alla vicenda con convenienze reciproche per le due società coinvolte: “Avere un’unica infrastruttura di trasmissione del segnale televisivo costituisce un obiettivo ragionevole, in linea con l’Europa – ha sottolineato –  Ma non ci si arriva attraverso azioni non sollecitate e non negoziate, e dunque ostili, come quella avviata in questa fase da Ei Towers, la quale, peraltro, ha ancora tutti i margini per variare il suo schema di gioco”.

“Dalla proprietà dell’operatore monopolistico dovrebbero essere esclusi i due broadcaster, titolari delle frequenze, ossia Mediaset e Rai“, continua Mucchetti, e che “potrebbero vendere a termine l’infrastruttura ricavando un ottimo incasso”.

“Chi deve rispondere, istituzionalmente, è la Rai – ha concluso Mucchetti – che, diversamente da Rai Way, non è sottoposta alla passivity rule né ad autorizzazioni ministeriali su quanto fa restando sopra il 50,01%. Rai e Mediaset, in quanto soci di controllo di Rai Way ed Ei Towers, hanno l’obbligo di rispettare la simmetria informativa verso il mercato. Ma questa non è una consegna del silenzio. Basta scrivere decisioni e informazioni aggiuntive in una nota ufficiale e dalla Consob non arriverà alcun fulmine”.

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