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Tim-Huawei, (ri)ecco la Tv mobile: ma stavolta è multicast

Primo test ieri al Meazza di Milano, durante la partita Milan-Genoa. In arrivo per la fine del 2015 grazie all’Lte broadcast un’offerta multicanale con la possibilità di abilitare servizi a valore aggiunto acquistabili in app

Pubblicato il 30 Apr 2015

Domenico Aliperto

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Non appena una nuova tecnologia lo rende possibile, riappare il sogno di creare la televisione in mobilità. Se negli scorsi decenni le capacità trasmissive, i device e soprattutto la cultura dei consumatori si sono rivelati di volta in volta ostacoli insormontabili per la nascita di un mercato di massa, oggi, grazie all’LTE advanced, a una consolidata abitudine a fruire video ovunque sui piccoli schermi e alla disponibilità a pagare per visualizzare contenuti premium, quel sogno può davvero diventare realtà. Anzi business. E così Tim è uscita allo scoperto, presentando ieri sera allo Stadio Meazza di Milano, in occasione della partita Milan-Genoa, il progetto LTE Broadcast che ha realizzato in collaborazione con Huawei. Si è trattato del trial riservato allo stampa di un servizio che dovrebbe essere commercializzato per la fine del 2015, “il tempo di aggiornare la rete con l’opportuno upgrade e di permettere la diffusione dei device in grado di supportare la tecnologia eMBMS (evolved multimedia broadcast multicast services, ndr)”, ha spiegato Fabrizio Gatti, TI Lab Wireless Innovation di Telecom Italia.

In pratica, grazie all’LTE Broadcast, un numero anche elevato di dispositivi può collegarsi alla cella 4G di zona occupando contemporaneamente una porzione riservata di banda, da sfruttare con una logica uno a molti (simile per l’appunto a quella del broadcasting tradizionale), senza dissipare il segnale e soprattutto senza compromettere la qualità del contenuto trasmesso (persino in HD) sui singoli dispositivi. Il limite è rappresentato dal numero di canali che si vogliono rendere disponibili per il broadcasting. Nel test di ieri sera, per esempio, chi si trovava a San Siro per Milan-Genoa aveva la possibilità di seguire sugli schermi di un tablet Huawei abilitato al servizio anche le partite Juventus-Fiorentina, Sampdoria-Verona e Sassuolo-Roma, passando da un match all’altro con un semplice tocco della dita e senza rallentamenti nella fruizione. Telecom Italia spiega che la rete è in grado di gestire tranquillamente fino a dieci canali.

“Grazie alla rete LTE il mercato è pronto”, ha confermato Martin Xu, managing director TI global account di Huawei. “In Italia il 68% dei consumatori guarda video sul proprio smartphone, e addirittura il 75% su tablet, quindi un servizio come questo è molto atteso. Ma la chiave del successo sarà il business model adottato”.

E il vero plus dell’LTE Broadcast è rappresentato dai servizi a valore aggiunto che si potranno attivare durante le trasmissioni. Contenuti extra, approfondimenti, news, palinsesti personalizzati, addirittura e-commerce sul merchandising relativo a un evento o su prodotti compatibili con il profilo dell’utente. Senza contare gli scenari che si aprono in chiave B2B. In una parola, la televisione in mobilità sarebbe solo il primo passo per varare nuovi modelli di business. E con le licenze giuste l’affare potrebbe diventare molto interessante. Per ora si tratta comunque ancora di ipotesi, e anche il meccanismo di acquisto in app degli extra non è stato definito. “Dall’addebito sul conto telefonico al pagamento su carta di credito senza escludere il wallet, stiamo valutando tutti i sistemi disponibili, nell’ottica di offrire al cliente la user experience più completa e intuitiva possibile”, ha detto Andrea Battisti, TI Strategy and Innovation di Telecom Italia.

L’esperimento di Tim si inserisce in un fenomeno che a macchia di leopardo sta coinvolgendo tutti i mercati in cui le reti TLC sono a uno stadio avanzato. Se in Corea del Sud Kt ha già lanciato l’anno scorso insieme a Samsung il primo servizio commerciale, denominato Olleh Lte Play, in Nord America e in Australia continuano i test per lo sviluppo di Verizon e Telstra in collaborazione con Ericsson. In Germania, Vodafone ha dimostrato le potenzialità dell’ eMBMS durante il campionato di calcio nazionale.

“L’LTE Broadcast sarà strategico specialmente in aree circoscritte ad alta concentrazione di device dove l’approvvigionamento di video in alta definizione e servizi accessori può completare l’esperienza dell’utente”, ha precisato Battisti. Dunque negli impianti sportivi in occasione di match concomitanti con altri eventi, o negli aeroporti e nelle stazioni, in attesa di salire sull’aereo o sul treno. O ancora durante le grandi manifestazioni, quando i contenuti multimediali hanno la capacità di amplificare l’offerta di intrattenimento. E se qualcuno sta pensando all’Expo, ha fatto centro: anche se ulteriori dettagli non sono stati rivelati, Tim e Huawei torneranno sul fronte dell’LTE Broadcast durante il semestre che si apre domani a Milano.

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