Come fare del digitale uno strumento di business? Ci pensa il Chief cloud officer

Questa la nuova figura professionale su cui si sta concentrando l’attenzione del mercato. Perché l’adozione della nuvola non è solo tecnologia ma impatta sulle scelte strategiche e sulle modalità lavorative dei dipendenti

Pubblicato il 06 Mag 2015

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Si parla spesso di quanto sia importante il cloud per le aziende oltre che per la vita dei privati. Ma sono poche le volte in cui si analizza in profondità uno degli aspetti più importanti ma meno reclamizzati: la capacità trasformativa del cloud.

Oggi alle aziende è richiesto di fare di più con meno soldi e meno risorse. I conti economici e la crisi, oltre a un ambiente economico spesso avverso con tassi di competizione molte elevati e margini estremamente ridotti, hanno richiesto nel tempo di affinare le capacità di tutti i settori, tra cui ovviamente il dipartimento IT. Il software, d’altro canto, è diventato pervasivo in tutte le attività economiche e commerciali, produttive e industriali. Non è il centro, il nuovo prodotto buono per tutti, però non c’è nessuna azienda che possa operare senza software, senza cioè accesso a risorse di calcolo e di trasformazione dei dati, della loro archiviazione e degli algoritmi per trarne il massimo vantaggio.

Il cloud da questo punto di vista si pone come un utilissimo partner: consente di portare al di fuori dell’azienda il peso della dotazione It tradizionale (server) e di ottenere una maggiore scalabilità sia verso l’alto che verso il basso, cioè aumentare o ridurre a seconda dei contesti la dotazione nella nuvola. Ma ci sono anche altri fattori.

Uno di questi è sicuramente il tema della trasformazione: la migrazione verso il cloud richiede capacità introspettiva di analisi (sapere quali workload si porteranno nella nuvola e perché) ma anche capacità di migrare in tempi certi e rapidi.

Il cloud, per giustificare i costi che porta in ambito IT, deve essere flessibile e agile, dare di più rispetto ai servizi interni precedenti ed essere in grado di mutare seguendo le richieste del business, cosa che per definizione è in costante cambiamento.

Selezionare quindi il provider cloud adatto con il tipo di soluzioni adeguate, e avere all’interno della propria squadra anche un esperto – potremmo chiamarlo Chief Cloud Officer – in grado di analizzare e capire quali attività dell’azienda possono andare nel cloud e quali cose nuove il cloud permette di fare all’azienda nel perimetro del suo business o nelle immediate vicinanze, è fondamentale per la riuscita della trasformazione it fatta con la nuvola.

Altrimenti i benefici non arrivano e non c’è trasformazione attraverso tutte le aree del business: le potenzialità del cloud vanno analizzate, decise e fissate anche nell’ottica dei bisogni concreti della singola azienda. In modo tale che le persone, che poi sono quello che fa un’azienda, siano orientate a cogliere le opportunità e sfrattarle concretamente, avviando la reale trasformazione.

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