STRATEGIE

Patuano: “4G al decollo e anche il broadband fisso si muove”

Nel 1° trimestre Telecom Italia vede aumentare di 460.000 unità gli utenti ai servizi Lte. E la rete in fibra cresce del 32% raggiungendo otto milioni di case. L’Ad: “Stiamo assistendo a una spinta della domanda domestica”

Pubblicato il 08 Mag 2015

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Continuano progressivamente a crescere i fruitori di servizi 4G in Italia attraverso la rete di Telecom Italia, aumentati nel corso del primo trimestre del 2015 di circa 460.000 unità a 1,803 milioni di utenti. E’ quanto emerge da una delle slide distribuite a corredo dei risultati finanziari conseguiti dall’incumbent nel corso del primo trimestre dell’anno.

Sempre sul fronte del 4G, la società di tlc ha ormai raggiunto oltre il 60% di copertura geografica del Paese, che corrisponde a più dell’80% della popolazione. Per quanto riguarda la fibra, la cablatura si estende a circa il 32% del Paese e ha quasi raggiunto otto milioni di case. Inoltre, Telecom ha registrato per il secondo trimestre di fila un leggero calo dei fruitori di traffico internet, calati a 8,677 milioni dagli 8,728 milioni dell’ultimo trimestre 2014 e dagli 8,752 milioni di quello precedente.

“Stiamo assistendo ad un decollo della domanda domestica, ad aprile abbiamo raggiunto quota 2,2 milioni di clienti 4G – ha sottolineato l’Ad Marco Patuano, parlando agli analisti dei conti resi noti ieri – Molti dati positivi arrivano anche dall’utilizzo del fisso, che è al momento di svolta, che arriva dopo un piano robusto di investimenti. Prevediamo Ebitda e ricavi, in miglioramento sostanziale nel secondo trimestre: possiamo raggiungere i nostri obiettivi nell’Ebitda domestico”.

Parlando delle torri, il manager ha previsto “nell’immediato futuro un incremento di cassa derivante dall’Ipo”. Riguardo alla tempistica per la quotazione di Inwit,il cfo Piergiorgio Peluso, ha chiarito di prevederla “entro l’estate”. . Il rapporto tra Telecom e Inwit, oggi “leader nel mercato italiano” delle torri, ha ricordato Peluso, “è regolato da un contratto di servizio pluriennale”. Inoltre, Telecom “adotterà un approccio razionale per prendere parte con un ruolo chiave nel processo di consolidamento del settore”. Peluso ha infine spiegato che sul mercato andrà al massimo il 40% di Inwit.

“Siamo solo all’inizio della partita delle torri in Italia, c’è fermento – ha proseguito, Patuano rispondendo a un analista – Nel prossimo futuro prevediamo una prima ondata di valore proveniente dal business stesso che ha un rendimento assolutamente stabile, il che rende attrattivo il business dal punto di vista finanziario, e poi – ha continuato Patuano – ci sarà una seconda ondata di creazione valore che verrà dal consolidamento di questo mercato che arriverà, è solo una questione di tempo”. Con la decisione di quotare Inwit, ha concluso, “riteniamo di aver fatto la scelta giusta, i multipli lo stanno confermando”.

L’Ad ha poi toccato la questione Metroweb, definendola è “una storia infinita”. “Dobbiamo essere chiari, ritengo ci sia stata la possibilità di poter creare valore, chiaramente con condizioni adeguate – ha spiegato – Fin dall’inizio abbiamo dichiarato che noi siamo l’attore industriale, proprietario della rete” e che “l’operatività dev’essere in mano nostra, pronti a garantire l’equivalence of input a chi vuole investire”. “Noi abbiamo – ha aggiunto Patuano – un piano di investimento notevole, pronto per essere portato avanti. La gente pensa a questo piano annunciato entro il 2017 come se nel 2018 non si facessero più investimenti”. Guardando all’orizzonte 2020 “la nostra copertura in termini Fttc, Fttb, Ftth o Lte proseguirà migliorando la situazione infrastrutturale del Paese nel suo complesso. Rimarranno le aree che potranno comportare fallimento di mercato, ma queste andranno affrontate di volta in volta”.

Nel primo trimestre Telecom Italia migliora la dinamica negativa dei ricavi nel trimestre e conferma l’obiettivo del miglioramento operativo, in linea con il piano che prevede una stabilizzazione dell’Ebitda domestico nel 2016. Nel 2015 il gruppo prevede uno sviluppo in linea con i trend descritti nel piano 2015-17, con un progressivo miglioramento della performance operativa nel mercato domestico e in Brasile e la stabilizzazione dell’Ebitda nel 2016. Secondo la nota della società, i ricavi reported si attestano a 5.053 milioni di euro, in calo del 2,6% su anno, Ebitda a 2.031 milioni, -7,7%.

I ricavi domestic calano del 2,6% a 3.631 milioni, dal -6,6% registrato lo scorso anno. Ebitda domestic a 1.610 milioni, in calo del 10,2% da -9,6% del 2014.

Il mercato interno evidenzia un “trend di progressivo recupero”, iniziato nel secondo trimestre del 2014. Il dato, nell’ultimo e nel terzo quarto del 2014, era pari a -5%; nel primo e nel secondo a circa -8,2%.

Il debito netto rettificato si attesta a 27.430 milioni. L’utile netto che risente in negativo degli effetti contabili del convertendo e del buy back dei bond si attesta a 80 milioni, 300 milioni al netto delle poste straordinarie, dai 222 milioni del primo trimestre 2014. Nel trimestre gli investimenti si attestano a circa un miliardo, un dato che conferma l’accelerazione descritta nel piano 2015-17, spiega la nota.

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