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Mobile-payment, Google lancia Android Pay

Parte dal palcoscenico di I/O 2015, l’evento dedicato agli sviluppatori, la nuova sfida a Apple. Il nuovo sistema di pagamento si basa sulla tecnologia Nfc che permette transazioni autorizzate con l’impronta digitale

Pubblicato il 29 Mag 2015

DE.A.

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Per Google, è il momento del “mobile”, con gli smartphone al centro di un ecosistema vastissimo che va dalle case “intelligenti” ai pagamenti “mobile”. Nell’evento inaugurale della Google I/O dedicata agli sviluppatori, Big G sfodera le sue cartucce più forti e rilancia la sfida all’eterna rivale Apple: Android M, il nuovo sistema operativo che arriverà con Android Pay, il sistema per i pagamenti col telefonino; Project Brillo, che farà parlare fra loro gli oggetti connessi delle case smart; Google Foto, con archiviazione illimitata e gratuita degli scatti.

Dal palco del Moscone Center di San Francisco, Sundar Pichai, senior vice-president of products di Google, ha snocciolato qualche dato che dà la dimensione della piattaforma del “robottino verde”: l’anno scorso 8 telefoni su 10 consegnati nel mondo erano basati su Android, un miliardo gli utenti. Il grosso delle novità arriva da Android M, la nuova versione del sistema operativo mobile, di cui è stata data un’ampia anteprima.

La più importante è Android Pay, finalmente svelato dopo tante indiscrezioni. Il sistema per i pagamenti sfida direttamene quello di Apple, anche perché basato sulla stessa tecnologia: la Nfc (Near Field Communication) che permette di effettuare transazioni avvicinando il telefono ad appositi lettori. Con Android Pay inoltre i pagamenti si autorizzeranno con l’impronta digitale e avverranno senza dover aprire “app” a parte.

Android M avrà poi un nuovo sistema per gestire i permessi richiesti dalle app, fornirà una migliore esperienza del web con link che si apriranno “dentro” le applicazioni. Google Now, l’assistente personale online, è stato fortemente potenziato e con “Tap Now” diventa ancora più efficiente e intuitivo. Nelle case “smart” Google si era già affacciata l’anno scorso acquistando Nest, la società che realizza termostati connessi, ma con l’annuncio di oggi il colosso californiano vi entra con passo da gigante. La ‘rivoluzione’ porta il nome di Project Brillo, in pratica una versione ad hoc di Android per l’Internet delle Cose che farà parlare tra di loro gli oggetti domestici “connessi”, dal frigo alla lavatrice. Arriverà nel terzo trimestre e sarà seguita da “Weave“, un protocollo di comunicazione per i dispositivi connessi. Non sono mancate novità anche per il salotto di casa: Pinchai ha annunciato che sono state vendute 17 milioni di chiavette Chromecast e la nuova partnership con Hbo Now (produttore di serie tv come Il trono di Spade).

Per una delle novità più attese non bisognerà aspettare: Google rende disponibile da oggi la sua piattaforma Foto, separata da Google+, con possibilità di archivio di immagini e video “illimitata e gratuita”. Anche in Italia, arriva per dispositivi Android, iOS di Apple e per il web. Una sfida diretta al servizio “Foto” da poco rinnovato di Apple, ma anche alla piattaforma Flickr di Yahoo!. Novità anche per Android Wear, il sistema per gli smartwatch: le app sono oltre 4mila e nella prossima versione le emoji si potranno ‘disegnare’ con un dito.

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