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Il Supermercato del futuro? Un salotto per i clienti

Gabriele Tubertini direttore Sistemi Informativi Coop: “Il digitale
è in grado di riportare il punto vendita al ruolo di luogo d’incontro”

Pubblicato il 27 Giu 2015

Domenico Aliperto

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Il Supermercato del Futuro, realizzato in collaborazione con Carlo Ratti Associati e cuore del Future Food District, rappresenta per Coop la possibilità di presentare la sua nuova visione di una struttura che nel corso del tempo ha perso la sua natura conviviale e sviluppato in modo predominante l’aspetto dell’efficienza. “Attualmente i nostri clienti, così come quelli dei competitor, si muovono tra corsie e scaffali che rendono difficili gli scambi relazionali”, spiega a CorCom Gabriele Tubertini, direttore Sistemi Informativi dell’insegna della Gdo. “Senza visuali aperte si tende a massimizzare la velocità nella scelta dei prodotti. Noi vogliamo dimostrare che l’automazione può aiutare il centro commerciale a riacquistare la sua antica fisionomia: quella di un luogo fatto per incontrarsi”.
Cosa metterà in moto la macchina del tempo?
Innanzitutto abbiamo posizionato il magazzino al di sotto del piano di vendita, con le merci fisicamente contigue ai banchi. L’apparato dei sensori e le soluzioni analitiche valutano in real time l’assortimento dei prodotti comunicando agli operatori tempi e modalità di rifornimento. Questa accortezza fa sì che il negozio sia più piacevole da vivere: i clienti si rendono conto della compresenza di altre persone, e andare a comprare significa di nuovo socializzare. In secondo luogo abbiamo costruito un sistema che letteralmente consente ai prodotti di parlare: abbiamo eliminato le corsie mentre gli scaffali, più bassi di quelli tipicamente utilizzati dalla Gdo, sono stati disposti solo sui muri perimetrali. Al centro del supermarket ci sono solo banchi dotati di touch point, display e tavoli interattivi grazie ai quali il cliente viene ingaggiato non appena, per esempio, indica i prodotti allungando il braccio. I sensori kinect leggono i movimenti dell’utente e attivano presentazioni dedicate alle referenze, con notizie nutrizionali e informazioni sull’origine delle materie prime e sulla filiera che attraversano.
Sono soluzioni già applicabili ai vostri supermercati?
In parte sì. Ci sono due aspetti da considerare: quello tecnologico e quello della sostenibilità economica. Il magazzino sotterraneo comunicante con il banco di vendita non è compatibile con le strutture in esercizio, perché va predisposto in fase di progettazione, come è successo per la sperimentazione all’Expo. A dirla tutta, il piano originale per il Supermercato del Futuro prevedeva la creazione di un magazzino automatico, con l’uso di robot che si sarebbero fatti carico delle operazioni di rifornimento. Ma per definizione i magazzini automatici nascono e muoiono nel luogo in cui vengono allestiti. Non sarebbe stato possibile riutilizzare la struttura realizzata a Rho e quindi abbiamo deciso di non sprecare denaro, facendola rimanere solo una suggestione.
E le etichette digitali?
Rientrano nel piano dedicato alla completezza dell’informazione sui prodotti alimentari. Siamo l’unica azienda che ha messo a disposizione dei consumatori un catalogo online dove sono presentate tutte le referenze a marchio. L’utente può consultarlo selezionando diversi filtri: in base ai potenziali allergeni, al numero di calorie, agli ingredienti. Avevamo necessità di creare un repository ad hoc e il Supermercato del Futuro è stato il pretesto per avviare il progetto, dando vita a un’innovazione che ha cambiato anche i processi con cui creiamo i prodotti Coop. Il catalogo è stato lanciato il 15 aprile e i riscontri dei clienti sono molto buoni. Da metà giugno abbiamo varato la mobile app e presto arriverà nei centri commerciali della catena. Anche tutta la parte dei contenuti informativi on site è qualcosa che troverà riscontro nel breve termine e credo si rivelerà differenziante rispetto all’offerta dei competitor.
Quale sarà l’impatto delle nuove tecnologie sul personale?
Enorme. Diminuendo le attività ripetitive, a partire dal monitoraggio dello stock, i collaboratori torneranno a essere quel che erano una volta i commercianti: portatori di competenza, figure votate al supporto e alla consulenza. Non è un caso che al Supermercato del Futuro abbiamo presentato YuMi, il robot realizzato da ABB capace di confezionare le mele: rappresenta il nostro obiettivo di affidare le operazioni a basso valore aggiunto all’automazione, in modo che le persone possano dedicarsi alle relazioni.

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