NUOVE RETI

Angelini (Wind): “Ripartiamo sulla banda ultralarga”

Il direttore Rapporti istituzionali accende i riflettori sul tema della semplificazione: “Fondamentale per un rapido sviluppo della rete 4G. E l’Italia si adegui agli standard Ue in materia di elettrosmog”

Pubblicato il 29 Lug 2015

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“Ci sembra che ci sia una forte volontà del Governo a far ripartire la macchina del piano banda ultra larga”. “Ma adesso è tempo di risultati: sbloccare i fondi e le semplificazioni burocratiche per le reti fisse e mobili, com’erano nel decreto Comunicazioni non più uscito”, dice Massimo Angelini, direttore rapporti istituzionali di Wind.

Che cosa vorreste dal Governo come prossime mosse per la banda ultra larga?

Quando il Governo ha varato il piano nazionale banda ultra larga abbiamo appluadito. Per la prima volta c’è sembrato che avesse imboccato la via giusta: c’erano indicate le risorse, il Paese diviso era ben in cluster. Il Governo mostrava di aver capito che il digtale è una priorità. Che cosa manca oggi? Che si dia attuazione a quel piano. Stiamo entrando in una fase in cui il Governo dovrà sbloccare le risorse e a questo punto ci aspettiamo il veicolo normativo più semplice per farlo. Si parla di una delibera Cipe (per i 4,6 miliardi del Fondo sviluppo e coesione, Ndr.). Quindi ci aspettiamo che la macchina sia riavviata.

Ma questa volonta di riavviare vi risulta ci sia?

Sì, a quanto ci sembra. Ed è una volontà forte: lo si avverte dal clima complessivo e dalle dichairazioni governative.

Dichiarazioni a parte, il blocco del decreto Comunicazione e delle agevolazioni fiscali non è stato un brutto colpo per voi operatori?

C’erano due aspetti per noi importanti. La dimensione dei fondi e il loro utilizzo; le semplificazioni amministrative e autorizzative. Non sto parlando in questo caso solo della banda ultra larga fissa ma anche di quella mobile. Ci attendevamo che il Governo andasse spedito su questi fronti, con quel veicolo normativo. Abbiamo capito che quest’ultimo si è fermato, però la sensazione è che questi due punti saranno riavviati in qualche modo.

Mentre sulle agevolazioni fiscali ci avete messo una pietra sopra?

Non dico che non siano importanti. Ma in questo punto mi concentrerei sui due punti che ti ho detto.

Parliamo del mobile, che per Wind è più importante. Nel dettaglio che cosa vorreste sul fronte normativo?

Due cose. Sull’elettromagnetismo, che la normativa italiana sia in linea con quella europea. Tutti gli operatori stanno facendo un grosso sforzo di investimento sul 4G. Chiediamo quindi che siano recipite le linee guida già indicate nel decreto Crescita 2.0 (che rendono più flessibili i criteri di misurazione, Ndr.). Secondo tema, semplificazioni per le autorizzazioni. E’ inaccettabile rischiare sempre di finire in un cul de sac di ritardi e regole che cambiano da Comune a Comune. Eppure un’accelerazione darebbe vantaggi anche per gli enti, perché noi tendiamo a usare gli edifici pubblici per le antenne. Con benefici per le casse pubbliche.

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