IL PIANO

Telecom: 1.700 posti a rischio, “congelata” l’assunzione di 4mila giovani

Annunciati 1200 esuberi nell’area staff, 150 nel directory assistance, 150 in open access e 200 nell’IT. Accantonato il progetto di inserire nuovi dipendenti: si attendono i decreti del Jobs Act sulla solidarietà espansiva. Via allo spin off dei call center: nasce Tim Caring dove confluiranno i 9mila addetti

Pubblicato il 23 Lug 2015

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Telecom Italia va avanti con lo spin off dei call center, annuncia 1700 esuberi e lo stop all’assunzione di 4mila giovani. Nell’incontro oggi con i sindacati la compagnia ha reso noto di aver costituito la newco “Tim Caring” nella quale coinfluiranno i 9mila adetti dei call center.

Contestualmente Telecom ha annunciato 1700 esuberi strutturali: 1200 nell’area staff (risorse umane, marketing e direzione generale), 150 nel directory assistance (ex servizio 1254), 150 nell’unità open access e 200 nell’IT.

In standby anche il progetto per l‘assunzione di 4 mila giovani, accantonato in attesa della definizione di una normativa che sostenga il ricambio generazionale nelle aziende con elevata età media, permettendo allo stesso tempo la tutela del livello occupazionale.

“Telecom Italia nei mesi scorsi aveva ipotizzato un progetto che prevedeva fino a 4 mila nuove assunzioni di giovani nell’arco di quattro anni, grazie all’introduzione della “solidarietà espansiva” – spiega una nota Telecom – Tale strumento avrebbe permesso di salvaguardare l’attuale livello occupazionale e contemporaneamente assicurare un ricambio generazionale progressivo, in aziende come Telecom Italia che hanno una elevata età media del personale e la necessità di rinnovare il proprio patrimonio di competenze”.

“La “solidarietà espansiva”, pur ipotizzata tra i campi di intervento della legge delega di riforma del mercato del lavoro, non è stata ancora inserita nei decreti attuativi del Jobs Act – evidenzia Telecom – La società, pur ribadendo l’intenzione di proseguire sulla strada di un progetto di inserimento dei giovani in azienda, ha di conseguenza deciso di rinviare ogni decisione in merito alle nuove assunzioni, in attesa dei prossimi passi del Governo sul tema”.

La reazione dei sindacati agli annunci di Telecom non si è fatta attendere. “Siamo totalmente contrari al progetto di spin off del caring – dice il segretario generale della Uilcom, Salvo Ugliarolo – Siamo convinti che l’attività debba rimanere all’interno del perimetro aziendale di Telecom a garanzia dei lavoratori e della qualità del servizio. Per quanto riguarda gli esuberi, come Uilcom abbiamo dato disponibilità a un confronto per trovare strumenti in grado di gestirli”. Il tavolo tra Telecom e sindacati è aggiornato al prossimo 29 luglio.

“Abbiamo ricordato all’azienda che i lavoratori hanno contribuito in maniera attiva al processo di contenimento degli esuberi con la sottoscrizione degli accordi del 27 marzo 2013 che, a fronte di un aumento della produttività e una riduzione del costo del lavoro, prevedeva l’internalizzazione di attività per azzerare gli esuberi aziendali – spiega Massimo Cestaro, segretario generale della Slc Cgil – Dichiarare oggi nuovi esuberi significa disdettare quell’accordo e ripristinare le condizioni di lavoro preesistenti che tanta efficienza ha garantito all’azienda grazie al maggior impegno e minor costo del personale coinvolto. Inoltre sino a quando non vedremo eliminata dalla vertenza la questione della societarizzazione del servizio di customer di Telecom, Slc Cgil non aprirà alcun negoziato con l’azienda perché sarà impegnata ad attivare tutte le iniziative di contrasto a tale scelta, sbagliata e dannosa per il futuro aziendale, visto che il 60% delle vendite passa attraverso questo canale. Il Ministero ha proposto un aggiornamento al prossimo 29 luglio, ma e’ chiaro che se queste dovessero restare le condizioni nessun negoziato sarà possibile”.

Per Vito Vitale, segretario della Fistel Cisl “di fronte alle problematiche poste dall’azienda e al nodo degli esuberi in particolare nel settore dello staff, il tavolo al Ministero non va sciolto, bisogna trovare le formule che mettano l’azienda in grado di competere sul mercato” e di trovare una soluzione per i tagli annunciati”. Riguardo al progetto di societarizzare il caring il sindacalista spiega che anche in questo caso “bisogna trovare una formula che allontani questo progetto e ci permetta di trovare un’intesa”.

“Lo spezzatino Telecom non può essere digerito, neanche se cucinato dal governo Renzi. Ci rifiutiamo di avviare una discussione su un piano che parte da 1700 esuberi invece che dagli investimenti – afferma il segretario nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni, Antonio Vitti – Invece di dichiarare esuberi e rinviare l’assunzione dei giovani, l’azienda dovrebbe puntare su nuove risorse, da destinare in particolare al digitale e al Sud. Il piano di societarizzazione, con la costituzione della nuova società Tim Caring srl, ci sembra invece procedere nella direzione opposta: quella del taglio indiscriminato dei posti di lavoro”.

E il governo scende in campo per favorire l’accordo. Per il programma di riduzione dell’organico, si legge in una nota del Mise, la gestione dovrà necessariamente avvenire attraverso un accordo sindacale”.

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