LA DENUNCIA

Call center Acea, Uilcom: “Occupazione a rischio con gare al massimo ribasso”

Il sindacato: “Desta stupore la sentenza del Consiglio di Stato sull’appalto. Rischia di danneggiare i 60mila operatori oltre che i consumatori”

Pubblicato il 04 Set 2015

A.S.

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“Desta stupore e grande preoccupazione la recente sentenza del Consiglio di Stato relativa alla gara Acea del 2013 per i servizi di call center e back office, che ribalta completamente quella del Tar del Lazio dei mesi scorsi”. A denunciarlo in un comunicato è la segreteria nazionale Uilcom (unione nazionale dei lavoratori delle comunicazioni).

“Il pronunciamento – prosegue la nota – basandosi su valutazioni tecniche di merito che fanno presupporre una non approfondita conoscenza del settore per come oggi è configurato, riapre la strada alla guerra dei prezzi e sul costo del lavoro da contratto nazionale, all’utilizzo improprio delle risorse pubbliche, dagli ammortizzatori agli incentivi del Jobs act, oltre che alla delocalizzazione delle attività anche in Paesi extra Ue”.

“Per la Uilcom – continua il comunicato – le gare indette secondo il criterio del massimo ribasso (e senza clausole di salvaguardia sociale) pongono a rischio la buona occupazione sul territorio fatta di lavoratori altamente professionalizzati, favoriscono il non rispetto dei contratti nazionali di lavoro, la delocalizzazione all’estero delle attività se non, con le nuove norme previste dal jobs act, la ‘sostituzione’ dei lavoratori con altri che hanno, grazie alla decontribuzione, un costo inferiore del 30%, scoraggiano la crescita dimensionale delle aziende di call center e i loro investimenti produttivi in tecnologie”.

“Tutto ciò – conclude la nota – oltre che ripercuotersi gravemente sui Lavoratori (circa 60mila quelli del settore) e sul sistema Paese in generale, si riflette anche sui cittadini-consumatori che pagano a tariffe italiane servizi complessi quali l’assistenza clienti (customer care) che oggi costituiscono l’intero rapporto di front-end di un’azienda di utilities, quale ad esempio Acea, con la clientela, dall’attivazione di un contratto di fornitura alla fatturazione con la gestione dei reclami, senza avere in cambio garanzia di qualità e di efficienza”.

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