RAPPORTO PLUM

Vale 2,7 miliardi lo spectrum sharing nella Banda C

La condivisione di frequenze nella fascia 3,4-4,2 GHz può consentire forti benefici economici per Italia, Svezia, Uk e Ungheria: lo dice lo studio Plum Consulting voluto da Ericsson, Huawei e Qualcomm. “Possibile per gli operatori affrontare la sfida posta dalla crescita del traffico dati”

Pubblicato il 04 Set 2015

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L’accesso anticipato allo spettro per la banda larga mobile all’interno della C-Band è possibile e potrebbe generare significativi vantaggi economici. Emerge da uno studio condotto da Plum Consulting commissionato da Ericsson, Huawei e Qualcomm Technologies, che dimostra come la condivisione dello spettro tra i sistemi a banda larga mobili ed i servizi esistenti, quali quelli via satellite, potrebbe accrescere la capacità di rete nonché le velocità di download.

La ricerca ha stimato le implicazioni dell’accesso anticipato al range di frequenze 3,4-4,2 GHz, la cosiddetta Banda C. La maggiore disponibilità di spettro radio sarà un prerequisito fondamentale per soddisfare l’incremento della domanda di banda larga mobile che si stima di diversi ordini di grandezza nei prossimi 10-15 anni. La Banda C gioca un ruolo fondamentale in questo contesto essendo particolarmente adatta sia all’evoluzione del 4G che alla futura innovazione del 5G.

Lo studio ha evidenziato come l’accesso anticipato allo spettro nella Banda C possa fornire agli operatori ulteriori possibilità di soddisfare la crescente domanda di traffico di rete ed assicurare una buona “user experience”. Lo studio riporta i vantaggi economici derivanti dalla maggiore offerta di capacità rispetto agli attuali scenari di rete e agli “hot spot” in particolare.

“Con l’esplosione della domanda di connettività mobile prevista nei prossimi 10 anni, sarà necessario rendere disponibile una maggiore quantità di spettro per prevenire eventuali carenze”, ha dichiarato Quan Yu, Chief Strategy Officer, Huawei Wireless Product Line. “La Banda C potrebbe offrire i blocchi di spettro contigui della larghezza necessaria per la banda larga mobile in presenza di un traffico dati sempre più elevato. Si consentirebbe così agli operatori di affrontare la sfida posta dalla crescita del traffico dati riducendo, allo stesso tempo, i costi della fornitura del servizio e migliorando la qualità dell’esperienza d’utente. Tutto ciò rende di fondamentale importanza lo studio della Banda C per il futuro delle comunicazioni mobili”.

L’attuale livello di utilizzo della banda C varia da un Paese all’altro. Nei Paesi considerati nello studio – Italia, Svezia, Regno Unito e Ungheria – i benefici economici ammonterebbero a 2.7 miliardi di euro entro il 2028 per l’utilizzo dello spettro in ambienti esterni. L’uso di tecniche di condivisione più avanzate potrebbe accrescere ulteriormente questa stima.

La ricerca suggerisce di stabilire un piano nazionale di condivisione, “sharing framework”, per rendere possibile la condivisione dello spettro tra i servizi mobili a larga banda ed i servizi esistenti al fine di proteggere questi ultimi da eventuali interferenze dalle reti mobili pur consentendo agli operatori mobili di garantire una qualità del servizio predicibile. I meccanismi di condivisione potrebbero essere implementati utilizzando l’approccio regolamentare del Licensed Shared Access (LSA) per sfruttare appieno il potenziale di condivisione offerto dalla banda.

“I possibili vantaggi della condivisione tra i servizi fissi via satellite e le comunicazioni mobili sono enormi. Per rendere la Banda C disponibile per servizi mobili ed al contempo proteggere i servizi che la utilizzano attualmente, gli enti di regolamentazione hanno la necessità di stabilire piani nazionali per la condivisione dello spettro”, ha dichiarato Enrico Salvatori, SVP e Presidente di Qualcomm Europe. “I meccanismi implementati tramite LSA potrebbero consentire una più avanzata condivisione grazie ad una maggiore collaborazione tra gli utilizzatori attuali ed i possessori di una licenza LSA”.

Jan Färjh, Vice Presidente e Head of Standardization and Industry di Ericsson, ha osservato che “rendere disponibile uno spettro più ampio attraverso il lancio della Banda C è un fattore importante per evitare future carenze e fornire una larghezza di banda maggiore per le comunicazioni mobili. E’ necessario agire in tempi brevi per garantire sufficiente predicibilità e stabilità al quadro regolamentare a beneficio dei possibili utilizzatori sul lungo termine”.

Il Report di Plum precede la World Radiocommunication Conference 2015 (WRC-15) di ITU che si terrà il prossimo novembre durante la quale la Banda C sarà uno dei temi di più ampia discussione. La conferenza rappresenterà un punto di svolta nel processo di sviluppo a lungo termine dei servizi a banda larga wireless ad alta velocità.

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