LA CRISI

Call center, i sindacati: “Formazione certificata contro gare al massimo ribasso”

La proposta avanzata al tavolo al Mise. Vitti (Ugl): “Tutelare i lavoratori in caso di cambi di appalto”

Pubblicato il 23 Set 2015

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”Riteniamo fondamentale una formazione certificata per tutti gli addetti ai call center, ai fini del riconoscimento della professionalità acquisita”. Lo ha detto il coordinatore nazionale Ugl Telecomunicazioni, Antonio Vitti, nel corso del tavolo sui call center che si è tenuto oggi al Mise e al quale hanno partecipato i sindacati di categoria.

”Nella riunione – spiega Vitti – abbiamo inoltre denunciato il mancato rispetto sia dell’articolo 2112 del codice civile per la tutela della conservazione del posto di lavoro nei casi di cambi d’appalto sia del decreto legislativo 83/2012 nella parte in cui prescrive di informare l’utente finale se la chiamata viene trasferita ad un operatore estero a causa della delocalizzazione delle attività di call center”.

Per Michele Azzola, segretario nazionale Slc – Cgil, la clausola sociale che tutela i posti di lavoro è “l’unico strumento per salvaguardare occupazione e anche investimenti delle aziende”.

”I rappresentanti del Mise – spiega ancora Vitti – hanno illustrato gli esiti dei vari incontri avuti con le principali aziende del settore e con i fornitori, evidenziando che, per quanto riguarda le tematiche legate alle clausole sociali di salvaguardia occupazionale nei cambi d’appalto, vi è stata una divisione di valutazione fra i vari fornitori. A tal proposito, a giorni il ministero consegnerà alle organizzazioni sindacali che hanno partecipato al tavolo una relazione dettagliata”.

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