CIPE

Banda ultralarga, gare Infratel per le aree bianche

Reso pubblico il testo della delibera Cipe che assegna 2,2 miliardi alla realizzazione del Piano. Spazio agli operatori medio-piccoli che potranno acquistare la fibra con modello pay per use

Pubblicato il 07 Ott 2015

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Saranno indette da Infratel le gare per la realizzazione di reti nelle aree a fallimento di mercato. Si legge nel testo, ora reso pubblico, della delibera Cipe n.65-2015 sul Piano Banda ultralarga registrata dalla Corte dei Conti lo scorso 2 ottobre. La delibera ha assegnato 2,2 miliardi di euro a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, per interventi di immediata attivazione. Il testo prevede, fra l’altro – sempre sul fronte infrastrutture realizzate con modello diretto – di dare spazio agli operatori medio-piccoli che potranno pagare la fibra attraverso un modello pay per use.

Ulteriori risorse, per un ammontare di 1,3 miliardo di euro, potranno essere oggetto di successiva delibera Cipe a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione e altri 1,4 miliardi potranno essere conferiti al Piano con successivi provvedimenti normativi, per un volume complessivo di risorse pari a 4,9 miliardi.

L’obiettivo del piano è quello di avere, entro il 2020, la sottoscrizione da parte di almeno il 50% della popolazione di servizi a più di 100 Mbps (velocità di trasmissione dati), con una copertura fino all’85% del territorio e di portare il 100% della popolazione ad almeno 30 Mbps.

La delibera Cipe scrive che i fondi saranno utilizzabili solo nelle aree a fallimento di mercato, pari al 35 per cento della popolazione (cluster C e D del piano) e che seguirà uno stanziamento di 1,3 miliardi di euro per fare bandi le aree “nere” e 1,4 miliardi di euro di voucher a incentivo della domanda. Si useranno insomma da subito i soldi nelle aree e per gli strumenti (bandi di gara) su cui non ci saranno obiezioni dall’Europa.

Il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Antonello Giacomelli ha annunciato che le prime gare saranno entro fine anno e che la legge di Stabilità potrebbe contenere i nuovi strumenti (voucher e incentivi fiscali).

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