OPEN ACCESS

Cardani: “Ok riassetto rete, ma Telecom lo concordi con Agcom”

Il presidente dell’Autorità su Open Access: “La procedura scelta attenua il sospetto di discriminazioni”. Sul piano di Enel: “Dovrà essere concreto prima di essere valutato”. E non esclude raccordo con Authority dell’Energia

Pubblicato il 17 Nov 2015

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Via libera dell’Agcom al riassetto della rete di Telecom Italia. Lo ha detto a Il Sole 24 ore il presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, spiegando che il riassetto di OpenAccess deciso dal board del gruppo telefonico “va nella direzione auspicata dall’Autorità. Certo la posizione dell’incumbent sarà stata sollecitata anche dalle sanzioni che di sicuro non fanno piacere a Telecom”. “La procedura scelta -ha proseguito Cardani- se non elimina del tutto, attenua però il sospetto di discriminazioni. Anche la qualità immagino possa migliorare. Siamo all’annuncio, per la realizzazione ci vorrà tempo. Telecom dovrà affrontare un lavoro impegnativo, ma è necessario avere prestazioni e servizi al passo con gli obiettivi”.

Dato che il riassetto di OpenAccess “va a modificare il trattamento con gli operatori terzi, il processo – ha concluso Cardani – è da concordare con l’Agcom”.

Per quanto riguarda il possibile accordo Telecom-Metroweb, Cardani ha detto di non vedere – sul fronte regolamentare – “problematiche molto diverse da quelle che ci sarebbero se la collaborazione fosse con Enel“. Quanto al problema dei prezzi praticati e all’eventualità che un’intesa tra le due società possa determinarne un rialzo, “dipende dal tipo di collaborazione e dall’eventuale segmentazione del mercato geografico sottoposto a regolamentazione, attualmente indifferenziata sul territorio nazionale. Il centro del dibattito, mi pare sia la copertura delle aree classificate come C e D, a fallimento di mercato per le quali il Governo ha stanziato un paio di miliardi che non è poco”, ha aggiunto.

“Il punto centrale -ha spiegato Cardani- è remunerare gli investimenti senza scaricarne tutto l’onere sugli utenti. Nelle tlc utilizziamo un modello che guarda ai costi incrementali più che ai costi storici, in ogni caso la regolamentazione dei prezzi dovrebbe far sì che la remunerazione del capitale sia adeguata anche nelle aree a fallimento di mercato. Nel modello a incentivo il contributo pubblico coprirà fino al 70% della spesa”.

Inoltre, ha concluso il presidente dell’Agcom, “dove ci sono costi da sopportare molto più elevati per portare la fibra, questo dovrebbe essere riconosciuto, per far sì che la disponibilità della banda ultralarga arrivi in tutte le zone del Paese. A fronte di costi più elevato, lo Stato dovrà destinare un contributo medio maggiore per la copertura e l’attivazione”.

Sul piano Enel, Cardani ha chiarito che “dovrà essere concreto prima di essere valutato”. Il progetto di Enel per la banda larga “dovra’ rispondere ai criteri e requisiti previsti dalla normativa sugli aiuti di Stato della Commissione Ue – ha spiegato Cardani – di cui occorrerà tener conto nella determinazione dei progetti da finanziare con risorse pubbliche e sara’ incardinato nelle nostre condizioni di regolamentazione dell’accesso alle infrastrutture”. Probabilmente, ha concluso Cardani, sarà necessario un raccordo con l’Autorità per l’energia.

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