STRATEGIE

Aol sbarca in Italia e si mette a caccia di editori

Battezzata la filiale italiana del colosso Usa: venderà spazi pubblicitari anche senza esclusiva. Al timone Christina Lundari

Pubblicato il 26 Nov 2015

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Aol corteggia gli editori italiani. La società Usa, che a luglio ha ottenuto la gestione della pubblicità display negli spazi di Microsoft (Msn, Outlook, Skype) – scrive Italia Oggi – ha iniziato a lavorare su questo fronte non concentrandosi solamente sull’adv, ma spingendo sui video e sul mobile. Ma soprattutto Aol inizierà a dialogare con gli editori e italiani proponendosi di vendere i loro spazi in maniera non esclusiva.

Aol è stata comprata lo scorso maggio da Verizon per 4,4 miliardi di dollari che voleva dotarsi di un bracci per la pubblicità online a tutto tondo. A capo di Aol Italia c’è Christina Lundari, con il ruolo di managing ditector. Ex country manager di Microsoft Advertising Italia, Lundari lavorerà con 30 persone, la maggior parte delle quali provenienti da Microsoft.

“Voglia diventare la scelta privilegiata per la monetizzazione delle inventori – spiega Lundari – Dico preferita e non l’unica perché abbiamo una piattaforma innovativa ma soprattutto, diversamente dai nostri competitor, aperta: non dobbiamo essere partner unico ed esclusivo”.

In pratica per usare la piattaforma Aol, gli editori porrebbero inserire nel meraketplace della società Usa gli spazi invenduti con altri sistemi. In altri Paese Aol ha stretto accordi con gli editori anche per lo scambio di contenuti. In Uk, ad esempio, il Guardina offrirà proprio filmati sulla piattaforma Aol On in cambio di una revenue sharing sulla pubblicità mentre i video di Aol On sono usati nei siti dei giornali. Un modello che è lecito aspettarsi anche in Italia.

“La peculiarità di Aol – spiega Lundari – è che non solo un player pubblicitario ma è lui stesso editore, con sito come Aol, Tech Crunch, Huffington Post. L’esperienza che ha in casa potrà portare a una relazione professionale con gli altri editori”.

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