REVISIONE DEL MERCATO TELECOM

L’Etno all’Ue: “Regole light e riforma dello spettro, così le telco investiranno”

L’associazione risponde alla consultazione sul Telecoms Framework chiedendo una revisione che favorisca concorrenza, investimenti e innovazione. E’ il mercato che deve decidere: sì ai negoziati commerciali tra operatori e alla regolazione “orizzontale”

Pubblicato il 09 Dic 2015

Patrizia Licata

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Più concorrenza, più investimenti, più innovazione: di questo ha bisogno il mercato europeo delle telecomunicazioni e in tal senso andrebbe modificato il Telecoms Framework, per dare più certezza agli operatori, migliori servizi ai consumatori e un ruolo per il regolatore più limitato e circoscritto. Lo scrive l’Etno in una nota di commento pubblicata all’indomani della chiusura della consultazione pubblica sulla modifica delle regole europee sulle reti e sui servizi di comunicazione elettronica indetta dalla Commissione europea.

Un primo passo di uno storico processo di riforma che porterà alla revisione del Telecoms Framework e una riforma “critica”, scrive l’Etno, “se vogliamo aprire nuove opportunità per cittadini e imprese europei. Le reti di banda larga sono diventate la vera spina dorsale della nostra società, il cambiamento tecnologico avviene a ritmi sempre più veloci e i consumatori abbracciano con crescente entusiasmo servizi innovativi”.

Il documento con cui l’Etno ha risposto alla consultazione pubblica è “in linea con l’importanza di questa revisione e mette in evidenza modi concreti per dare supporto allo sviluppo della rete in banda larga e dei servizi innovativi nell’interesse dei consumatori”. La risposta si snoda su tre elementi fondamentali: concorrenza, investimenti e innovazione.

Mercati per le comunicazioni elettroniche competitivi sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi del Mercato unico digitale, secondo l’Etno, e per erogare servizi migliori. E le condizioni competitive “giuste” sono per l’associazione delle telco europee quelle che “massimizzano gli incentivi per gli operatori a far meglio dei concorrenti con più innovazione e investimenti. Dovremmo rivedere le condizioni di accesso che oggi portano a un approccio wait-and-see alla creazione di nuove reti”.

Sugli investimenti, per l’Etno la strada da seguire è quella dell’approccio light-touch e basato sul mercato. “I negoziati commerciali tra operatori di rete dovrebbero diventare la norma e ogni restante regola sulle reti dovrebbe essere technology-neutral e basata su un’analisi a prova di futuro delle dinamiche del mercato retail”, indica l’Etno. L’associazione ritiene anche che vadano aboliti i requisiti di cost-orientation e che la regolazione dell’accesso sia da mantenersi solo nei casi in cui non c’è concorrenza sul mercato retail. Inoltre, poiché il traffico dati e l’utilizzo da parte dei consumatori si sta sempre più spostando su mobile, una riforma dello spettro è considerata “cruciale per poter investire”; tale riforma dovrebbe favorire e aumentare l’armonizzazione nell’assegnazione dello spettro, consentendo economie di scala e aumentando la certezza per gli operatori.

L’Etno indica anche che le regole del mercato europeo delle telecomunicazioni vanno riviste con l’intento di spezzare le barriere che ancora oggi ostacolano l’innovazione: le telco possono innovare di più se regole “datate” vengono semplificate e snellite. “La regolazione orizzontale dovrebbe essere la norma, la regolazione specifica per settore l’eccezione”, secondo l’Etno. E in generale la pressione regolatoria oggi appare eccessiva: “Va alleviata, per lasciare più spazio all’innovazione”.

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