PAY TV

Champions League, tra i tifosi della Roma c’è anche Premium

Una vittoria dei giallorossi contro il Bate Borisov poterebbe la squadra di Garcia agli ottavi di finale. E darebbe un’opportunità in più alla Tv a pagamento di Mediaset per raggiungere gli obiettivi della campagna abbonamenti invernale

Pubblicato il 09 Dic 2015

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L’obiettivo di Mediaset Premium per la seconda metà del 2015 è di raggiungere quota 200mila nuovi abbonati. Per riuscirci la Pay Tv sta da una parte organizzando una campagna promozionale massiccia, che si è concretizzata negli ultimi giorni nell’offerta dei pacchetti cinema e serie Tv, più Infinity e Premium play, a un euro al mese per un anno. Ma dall’altra l’obiettivo potrebbe rimanere in bilico se il “pezzo forte” dell’offerta Premium, cioè i diritti in esclusiva della Champions League per le stagioni dal 2015 al 2018, pagati circa 700 milioni di euro, dovesse perdere almeno in parte il proprio appeal per i telespettatori.

Così stasera, davanti ai teleschermi a tifare per la Roma ci sarà anche Premium: se infatti i giallorossi vincessero contro il Bate Borisov nell’ultimo match della fase a gironi riuscirebbero a qualificarsi per gli ottavi di finale, e proseguirebbero la propria avventura nella competizione europea almeno fino a febbraio. Un’eventualità che, insieme alla qualificazione già ottenuta dalla Juventus nonostante la sconfitta di ieri sera a Siviglia, potrebbe spingere un congruo numero di tifosi e appassionati di calcio, in particolare tra i simpatizzanti della squadra guidata da Rudi Garcia (nella foto), a considerare l’abbonamento a Premium come il migliore dei regali di Natale, e che potrebbe contribuire a far dare uno scatto di reni alla campagna abbonamenti della Pay Tv.

Intanto oggi in piazza affari il titolo Mediaset ha evidenziato una flessione, perdendo lunedì il 2% e ieri il 2,66, e proseguendo anche oggi nel trend negativo. Un andamento che mette in luce le perplessità del mercato sul raggiungimento degli obiettivi dell’azienda sugli abbonamenti, e che potrebbe anche tener conto delle voci sul possibile ingresso di Vodafone nel mercato dei contenuti a pagamento e come possibile concorrente per l’acquisizione dei diritti degli eventi sportivi alle prossime aste.

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