LA CRISI

Call center, Assocontact chiede intervento di Pitruzzella e Cantone

L’annuncio del presidente Boggio: “Incontreremo l’Antitrust. Gare al massimo ribasso distorcono il mercato”. L’associazione pronta a vedere anche l’Autorità Anticorruzione per “approfondire eventuali profili di illegalità”

Pubblicato il 12 Gen 2016

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Ancora 1.500 esuberi causati dall’aggiudicazione di due importanti gare da parte di primarie società partecipate dallo Stato – Poste ed Enel -, assegnate a costi incapaci di coprire anche il solo costo del lavoro previsto dai contratti nazionali di lavoro. A lanciare l’allarme Assocontact.

“Assocontact incontrerà l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato per chiedere di verificare se esistono storture in questo ambito di processi che creano una sostanziale irregolarità nel libero mercato, fornendo ad alcune imprese la possibilità di utilizzare strumenti di abbattimento dei costi che altre non possono utilizzare – dice il presidente dell’associazione, Roberto Boggio – E la creazione di nuovi posti di lavoro è costruita sulle macerie degli esuberi delle aziende che non possono ricorrere a tali strumenti. Il prossimo passo sarà la richiesta di incontro con Anac per approfondire aspetti relativi ad eventuali profili di illegalità”.

Questi esuberi si aggiungono a quelli precedentemente generati da altre gare pubbliche: Acea, Aeroporti di Roma, Comune di Milano. In questi ultimi anni si sono susseguiti svariati interventi normativi mirati ad accrescere le tutele per il settore sino all’ultima iniziativa della “clausola di salvaguardia sociale” nell’ambito della riforma del codice appalti: pur tuttavia, non si è ancora giunti ad una piena regolamentazione di questo comparto, che in occasione di gare o cambi commesse comporta la possibilità, da parte dei committenti, di avvalersi di minori costi del lavoro, non sempre accessibili per vincoli di legge a tutti i partecipanti. Questa possibilità, che non è accessibile a tutte le imprese, nei fatti viene regolarmente trasferita alle imprese committenti in termini di sconto sul prezzo (ecco che un finanziamento statale allo sviluppo si trasforma in strumento di dumping), il tutto a danno del contribuente (e anche della qualità dei servizi). Dispiace dover constatare che nonostante le diverse iniziative parlamentari volte a porre rimedio, la Legge di Stabilità 2016 non abbia potuto accoglierle.

“Questo sistema di ‘dumping’, tutto italiano e non presente in altri paesi europei, non fa altro che alimentare la crisi di sistema, – spiega Boggio – con il rischio della perdita di migliaia di posti di lavoro e di un incremento dei costi per la comunità, a fronte degli strumenti difensivi adottati per contrastare tali emergenze. Abbiamo la sensazione che il Governo abbia tracciato il percorso da intraprendere e riteniamo necessario ed urgente proseguire su questa linea, integrando gli interventi già consolidati con altri che mirino a regolare e contrastare ulteriori distorsioni, come nel caso delle gare al massimo ribasso; servono misure volte ad aumentare la qualità dei servizi ai cittadini e non solo a ridurre i costi per i committenti.”

Tutte le imprese di Assocontact – fa sapere l’associazione – sono pronte a fare la loro parte ed a proseguire sul cammino di un impegno condiviso anche con le organizzazioni sindacali, auspicando una decisa azione di Governo che possa individuare nuove misure correttive a favore di una sana concorrenza, evitando il verificarsi di danni irreparabili per il settore ed i suoi lavoratori. Assocontact si muoverà in tal senso per cercare di salvaguardare il futuro di questo settore e degli 80.000 addetti.

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