Colaninno: il debito Telecom non l’ho fatto io

“All’epoca dell’Opas su Olivetti il debito Telecom era largamente inferiore a quello dei competitori europei – scrive in una lettera pubblicata su “Libero” l’ex presidente di TI -: ed era perfettamente sostenibile dalla cassa generata dal gruppo”

Pubblicato il 16 Mar 2010

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I debiti Telecom non li ho fatti io. Potrebbe essere riassunta
così la lettera che Roberto Colaninno, attuale presidente Alitalia
ed ex presidente Telecom Italia, ha inviato al quotidiano
“Libero”, in risposta all’articolo-ricostruzione a firma di
Davide Giacalone, in merito alla vicenda dell'Opas lanciata da
Olivetti su Telecom nel 1999.

A detta di Colaninno l’Opas “non rappresentò soltanto la più
grande operazione di questo tipo mai realizzata in Italia e una
delle principali effettuate a livello globale, ma anche lo
strumento per realizzare uno straordinario progetto industriale
nell'interesse di Olivetti, di Telecom, del Paese".

"A differenza degli altri passaggi di proprietà del gruppo
telefonico, l'offerta di Olivetti si rivolse a tutti gli
azionisti ordinari di Telecom Italia – prosegue la lettera
Colaninno – dando loro la possibilità di incassare un premio
rilevante rispetto alle
quotazioni".  "Quanto al debito – continua il manager,
desidero ribadire con forza che l'Opas non portò indebitamento
su Telecom Italia".

Ma il dato fondamentale sarebbe un altro. "Il debito di
Telecom all'epoca, era largamente inferiore a quello dei
competitori europei ed era perfettamente sostenibile dalla cassa
generata dal gruppo – sottolinea -. Nessuno chiese
sponsorizzazioni politiche o istituzionali, non fanno parte della
mia etica. Voglio ribadire per l'ennesima volta, inoltre che
non ho mai posseduto azioni di qualsivoglia società
lussemburghese. I frutti di queste e di tutte le mie operazioni
sono sempre rimasti in Italia e hanno generato ingenti imposte per
l'erario".

"Per l'ultima volta mi auguro, dunque, di non leggere più
illazioni circa un mio presunto coinvolgimento in Oak Fund", e
nel
rimandare ad alcuni articoli di stampa "che hanno chiarito in
modo netto le realtà patrimoniali di questo fondo" Colaninno
fa
riferimento in particolare a un'intervista di Mario Gerevini a
Giorgio Magnoni, pubblicata dal Corriere della sera il 24 luglio
2008, "in cui lo stesso Magnoni dichiara di essere il gestore
dell'Oak Fund, nonché a numerosi articoli pubblicati dai
principali quotidiani che hanno indicato l'ex azionista
Campari, Antonio Rossi come il sottoscrittore del fondo".

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