MOBILE WORLD CONGRESS

Andrus Ansip: “Identità digitale la nuova sfida per il mobile”

Il vice-presidente della Commissione Ue al Mobile World Congress di Barcellona: la strategia del Digital Single Market colmerà il ritardo dell’Europa. In arrivo un piano d’azione per l’e-government: le PA europee dovranno diventare digitali e cross-border by default

Pubblicato il 22 Feb 2016

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Anche la Commissione europea è tra i protagonisti al Mobile World Congress di Barcellona per portare il suo punto di vista sulla rivoluzione mobile e illustrare le strategie affidate al piano per il Mercato unico digitale (DSM).

Ne ha parlato questo pomeriggio il vice-presidente Andrus Ansip, responsabile per il Digital Single Market; dopo aver aperto con il commissario Gunther Oettinger, responsabile per la Digital Economy and Society, lo stand della Commissione in cui vengono messi in mostra i progetti che l’Ue sta finanziando nel campo del 5G, Ansip ha pronunciato un discorso sul mobile come pilastro su cui poggia l’identità digitale.

“Il mobile è la tecnologia che ha conosciuto l’adozione più rapida mai osservata”, ha sottolineato Ansip ricordando che già metà della popolazione mondiale usa la tecnologia mobile, contro una persona su cinque dieci anni fa. Inoltre, 26 miliardi di device mobili saranno su Internet nel 2020 e il 70% della popolazione possiederà una smartphone; volumi sempre più massicci di dati verranno scambiati sulle reti mobili e la crescita non accenna a rallentare.

“Già ora usare un device mobile per svolgere compiti quotidiani è la norma: pagare le tasse, acquistare beni e servizi, gestire il proprio conto bancario”, ha dichiarato Ansip. “Tutti vogliono accesso semplice, veloce e sicuro a servizi pubblici e privati online”.

Ecco come il mobile è diventato il pilastro su cui poggia l’identità digitale, il suo “facilitore”, ha proseguito Ansip. Perché è l’identità digitale che potrà dare alle persone in tutto il mondo “accesso sicuro a ogni genere di servizio: shopping, banking, pagamenti, sanità, trasporti, energia, servizi della PA”.

Ma perché l’identità digitale fondata sulla tecnologia mobile diventi realtà occorrono connessioni e device sicuri, occorre costruire un clima di fiducia e affidabilità. “Mai come oggi è stato importante condividere dati e informazioni tra aziende e governi e persone in tutto il mondo, ma mai come oggi è necessario farlo in modo sicuro”, ha sottolineato Ansip. “Senza contare che molte persone usano lo stesso smartphone per vita privata e lavoro”.

Anche il clima di fiducia è essenziale in una smart society dove i dati personali sono generati e raccolti da un numero crescente di device e servizi. “Se gli utenti non si fidano, il mobile non potrà esprimere tutto il suo potenziale”, ha detto Ansip. “Senza identità digitali affidabili, l’economia digitale non può funzionare. Ecco perché rafforzare la fiducia e la sicurezza nella gestione dei dati è parte fondamentale della strategia europea nel costruire il Digital SIngle Market“.

Ansip ha citato a questo proposito anche l’eIDAS, il regolamento Ue che permetterà a un cittadino europeo di essere identificato elettronicamente in un qualsiasi Stato dell’unione, sul principio del mutuo riconoscimento e accettazione di schemi di eID interoperabili. Si tratta di “un ambiente legale stabile per l’identificazione elettronica applicabile in tutta l’Europa”, ha indicato Ansip; tuttavia, “i progressi sono troppo lenti. Vorrei vedere un’adozione più rapida delle identità digitali, delle firme digitali e dei servizi fiduciari. Il mobile ci può aiutare a fare passi in avanti”.

Anche nella diffusione dei servizi di e-government Ansip vorrebbe registrare progressi più veloci: “I paesi Ue possono fare di più per abbracciare la sfida dell’e-government e soddisfare le necessità di una base utenti sempre più su mobile“, ha affermato il vice-presidente della Commissione europea. Dati del 2014 mostrano che solo un sito su quattro tra quelli delle PA in Ue è mobile-friendly. “Dobbiamo fare molta strada ed è per questo che la Commissione presenterà presto un e-government action plan come parte della strategia per il DSM. Questo piano d’azione sarà basato su tre principi chiave: il settore pubblico europeo dovrà essere digitale by default, aperto by default e cross-border by default”. Questo vuol dire che tutte le interazioni con le pubbliche amministrazioni (e delle PA tra loro) dovranno essere elettroniche; che i governi nazionali in Europa devono essere aperti, trasparenti e collaborare tra loro; e che non ci saranno barriere digitali tra PA europee.

Ansip ha concluso il suo intervento facendo un cenno alla questione dello spettro, elemento fondante per le connessioni mobili e risorsa “finita che va coordinata e gestita a livello europeo e globale”. Ansip ha ricordato che l’Ue ha già cominciato a prepararsi per i prossimi avanzamenti tecnologici con la proposta di assegnare nuovo spettro nella banda dei 700 MHz per i servizi di banda larga mobile. L’Europa sta anche lavorando con partner internazionali per migliorare la collaborazione sullo sviluppo del 5G e nuovi annunci saranno dati nei prossimi giorni nell’ambito del MWC. “Il coordinamento globale sullo spettro e l’adozione della connettività di nuova generazione sono necessari per trarre il massimo da questa preziosa risorsa”, ha concluso Ansip.

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