TELECOM ITALIA

Banda ultralarga, Tiscar: “Senza lo Stato investimenti impossibili

Il vicesegretario generale di Palazzo Chigi a Bruxelles: “La rete ad alta velocità è precondizione per lo sviluppo di imprese e PA: compito del pubblico crearla se il privato non ce la fa”

Pubblicato il 24 Feb 2016

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Una rete ad alta velocità, aperta, “è una commodity”, una precondizione per lo sviluppo delle imprese e della Pubblica Amministrazione del Paese, ed è compito del settore pubblico crearla, se il privato non ce la fa. Questo a prescindere dalle stime della domanda potenziale, perché, se negli anni Sessanta i politici di allora avessero commisurato la realizzazione di autostrade alle stime della domanda di automobili, “saremmo ancora sulle mulattiere”. Così il vicesegretario generale della Presidenza del Consiglio Raffaele Tiscar ha delineato, oggi durante un incontro al Parlamento Europeo a Bruxelles, la strategia del governo nel campo della connettività e della banda larga. All’incontro hanno partecipato, oltre a Tiscar, anche Salvatore Lombardo ceo di Infratel, Antonio Preto Commissario Agcom, Sergio Boccadutri, responsabile politiche digitali e innovazione Pd e Patrizia Toia, capodelegazione Pd e membro della Commissione per l’Industria del parlamento europeo: è stato illustrato nei dettagli i vantaggi di avere una strategia nazionale che prevalga su una sommatoria di piani regionali.

“Quello che serve – ha detto Tiscar – è un chiaro commitment politico che consenta di procedere secondo una logica di sistema. Seconda caratteristica: c’è una visione sottostante di quello che stiamo realizzando. E’ una visione di competitività del nostro sistema Paese. Questo è un punto dirimente”.

Il governo, continua Tiscar, “ha approcciato il tema della banda ultralarga in un modo formalmente assolutamente ineccepibile: vale a dire, un impegno chiaro sull’infrastruttura e altrettanto chiaro e definito sul lato utilizzo e domanda dei servizi digitali. Nel Cdm del marzo 2015 furono approvati due documenti che affrontavano in modo organico l’intero tema. E’ ineccepibile dal punto di vista della correttezza”.

Quanto al rafforzamento di Vivendi in Telecom Italia, Tiscar auspica che l’operatore principale in Italia “il nostro campione nazionale, continui a credere nell’Italia, a prescindere da chi sono i principali azionisti”.

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