Ict al femminile, Vodafone Italia in pole position

L’azienda capitanata da Bisio è la prima del Gruppo sulle quote rosa: il 50% dei 7.000 dipendenti è donna. E le manager sono il 39%. Ma si punta ancora più in alto. Accesso alla Rete come strumento di lavoro e indipendenza economica fra gli obiettivi al 2020

Pubblicato il 09 Mar 2016

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Raggiungere entro il 2020 il 30% di presenze femminili tra i 7.500 ruoli manageriali; aumentare l’accesso delle donne alla Rete come strumento di lavoro e di indipendenza economica; favorire attraverso la tecnologia l’educazione femminile nei campi profughi. Questi gli obiettivi di Vodafone nell’ambito del progetto “HeForShe” promosso dalle Nazioni Unite, che ha mira a coinvolgere e sensibilizzare gli uomini sulla parità di genere.

Il Gruppo capitanato da Vittorio Colao punta a raccogliere 100.000 adesioni a sostegno dell’iniziativa. E l’Italia è il Paese più “avanzato” sul fronte della parità di genere. Come evidenziato dall’Ad Aldo Bisio, dal palco del Vodafone Village in occasione dell’evento “HeForShe. Un passo avanti. La parità di genere riguarda tutti. Anche gli uomini” – organizzato da Vodafone Italia, insieme ai partner UN Women, Valore D e La 27esima Ora – su circa 7.000 dipendenti, il 50% è donna, con una popolazione manageriale composta per il 39% da figure femminili. Non solo: Vodafone Italia – ha puntualizzato Bisio – è da sempre attenta anche alle politiche di conciliazione delle vita lavorativa con quella familiare e le iniziative a sostegno della maternità ne sono un esempio. Ad esempio, a tutte le neo-mamme garantisce lo stipendio pieno per nove mesi e mezzo, oltre a turni di lavoro agevolati e programmi di aggiornamento al rientro dalla maternità. “Non è un caso che delle 3.700 donne in Vodafone, oltre 2.000 sono mamme. Di queste, 630 hanno avuto figli negli ultimi tre anni”.

L’azienda prevede, inoltre, un programma di welfare flessibile grazie a cui il il dipendente può scegliere di trasformare il premio di risultato in beni e servizi a condizioni agevolate, nell’ambito dell’istruzione, della previdenza e di servizi ricreativi. Un’altra misura innovativa che promuove un’organizzazione del lavoro più flessibile è lo smart working, la possibilità per 3.500 dipendenti di scegliere di lavorare da remoto 1 giorno alla settimana, favorendo maggiore equilibrio tra impegno professionale e vita familiare nonché’ rafforzando il rapporto di fiducia tra capo e collaboratore, focalizzato sui risultati piuttosto che sulla presenza fisica.

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