Telecom, sindacati a Cattaneo: “Ci incontri subito”

Il segretario generale della Fistel Cisl Vito Vitale: “C’è da capire se il piano industriale sarà confermato. Fondamentale che sia tutelata l’occupazione”

Pubblicato il 06 Apr 2016

A.S.

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I sindacati chiedono con urgenza un incontro con il nuovo amministratore delegato di Telecom Italia, Flavio Cattaneo, per fare il punto sul futuro dell’azienda e sulle prospettive occupazionali. Dopo gli appelli lanciati nei giorni scorsi da Uilcom e Ugl, e la richiesta al Governo di aprire un tavolo avanzata da Michele Azzola, segretario generale della Slc Cgil, oggi è la volta di Vito Vitale, segretario generale di Fistel Cisl.

“Mentre tutto, intorno a Telecom, si muove alla velocità della luce, Enel Open Fiber chiude un accordo commerciale dopo l’altro con i maggiori Olo, Telecom rimane ferma con un vuoto di poteri senza precedenti – afferma – In questi giorni girando nei Palazzi dell’azienda sembra di attraversare spazi spettrali dove regna la preoccupazione e la rassegnazione, tanto del management quanto dei lavoratori. In poche settimane tutto è cambiato – prosegue Vitale – si è passati da una strategia dove Telecom era il centro del sistema delle Tlc del Paese a un silenzio assordante dove il futuro dell’Azienda e dei lavoratori è incerto e senza una strategia”.

“Il Governo – aggiunge Vitale – ha dato il via libera all’operazione fibra senza interrogarsi sul futuro della rete di Telecom e delle sue migliaia di lavoratori, isolando uno dei maggiori gruppi industriali e condannandolo al declino”. “La Fistel Cisl – prosegue Vitale – chiede al nuovo Ad un confronto urgente per capire se viene confermato il.Piano Industriale di Telecom votato di recente dal Cda o viene messo in discussione dai nuovi vertici del gruppo”.

“Gli accordi sottoscritti a tutela dell’occupazione vanno rispettati ed onorati nella logica della continuità aziendale – conclude Vitale – e vanno tutelati tutti i lavoratori che non rientrano negli accordi a partire dall’IT. Il Governo convochi le parti prima che si assumano in Telecom decisioni di rottura del sistema sociale”.

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