Enel-Metroweb, Starace: “Pronti a rinunciare a controllo newco” (ma non subito)

L’Ad della energy company in audizione in Senato: “Nei primi 12-18 mesi serve governance robusta”. Concorrenza con Telecom Italia? “No, utilizziamo loro rete e apriamo la nostra”. Pompei: “Progetto banda ultralarga sarà completato in 3-4 anni a patto di non scontrarsi con burocrazia locale”

Pubblicato il 14 Apr 2016

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“Enel è disponibile a rinunciare al controllo della newco nel lungo termine. Ma i nei primi 12-18 mesi la vedo difficile”: l’Ad di Enel Francesco Starace, in audizione in commissione Industria al Senato ha fatto il punto sullo stato di avanzamento del progetto di realizzazione di una società delle reti con Metroweb e sul progetto banda ultrarlarga che prevede di portare la fibra in 7,5 milioni di abitazioni in 224 città italiane.

La questione della governance è dunque fondamentale – questione fra l’altro che ha rappresentato e continua a rappresentare il nodo della discussione anche per Telecom Italia che, seppure non abbia ancora preso una decisione formale sul da farsi, non intende in nessun caso rinunciare a un controllo forte in un’eventuale nuova compagine societaria.

“La nostra intenzione è avere un saldo controllo e farla partire in maniera robusta – ha detto Starace in audizione”. Ad ogni modo, Starace ha detto che “aspettiamo che gli advisor compilino il loro rapporto, poi vedremo” pur puntualizzando che “non c’è alcun freno nella trattativa, ma correre solo per correre non fa parte della nostra natura. Non appena gli advisor avranno finito il loro lavoro partiremo a
negoziare se ci saranno gli spazi”. L’Ad di Enel ha inoltre precisato che il progetto ultrabroadband di Enel andrà avanti indipendentemente da un eventuale liaison con Metroweb: “Se c’è Metroweb bene altrimenti è lo stesso”.

Riguardo alla questione della duplicazione delle reti e all’eventuale concorrenza con Telecom Italia, Starace ha ribadito – come in occasione della presentazione del piano a Palazzo Chigi alla presenza del premier Matteo Renzi – che “non ci vediamo in concorrenza con la rete Telecom e oltretutto ne utilizziamo un pezzo”. “La nostra rete è aperta a Telecom e la concorrenza si fa sul cliente”, precisa Starace.

E la società si dice pronta anche per eventuali collaborazioni con le altre utilities per arrivare nelle città dove non è presente, a partire da Roma. “Pensiamo che portare la fibra anche lì sia una buona idea per tutti, anche per le municipalizzate dove non siamo presenti, e siamo aperti a fare accordi anche con loro”, ha detto Starace, precisando però che al momento si tratta solo di un “pour parler”.

In audizione al Senato anche il numero uno di Enel Open Fiber Tommaso Pompei: “Pensiamo di completare il lavoro su 224 città in un arco di tempo di 3-4 anni”, ha detto precisando che per le città medie di 200mila abitanti “pensiamo di riuscire a cablarle fino all’80% in 24-28 mesi”. “Il problema centrale è la permessistica: andiamo a impattare sul territorio benché con tecniche poco invasive che tendono a sminuire impatti su terreno. Se c’è un problema esterno è quello legato alle autorizzazioni a livello locale”.

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