TRIMESTRALE

Orange, ultra-broadband e mercati esteri promuovono i conti

Crescita trainata da Spagna, Belgio, Medio Oriente e Africa. In Francia Orange contrasta la pressione delle rivali investendo in qualità della rete e servizi. Confermati il target di crescita dell’Ebitda 2016 e la strategia di “acquisizioni selettive”

Pubblicato il 26 Apr 2016

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Cresce ancora il fatturato di Orange, grazie ai buoni risultati in Spagna e a un aumento dei clienti dell’ultra-banda larga in Francia. Nel primo trimestre 2016 la telco francese mette a segno, per il terzo trimestre consecutivo, una crescita delle revenues trainata dal miglioramento dei risultati in Spagna, Belgio, Medio Oriente e Africa. Le vendite dei primi tre mesi dell’anno in corso superano i 10 miliardi di euro, con un incremento dello 0,6% su base comparabile.

In Francia, le vendite su base comparabile sono diminuite dello 0,7% per effetto del calo delle entrate dal roaming ma sono stati aggiunti 96.000 clienti di banda larga fissa, mentre la Spagna è tornata a crescere dopo due anni di risultati col segno meno, mettendo a segno un buon +1,8%. In Belgio e Lussemburgo, le revenues sono salite del 2,3%, mentre in Polonia Orange ha visto contrarsi le vendite del 4,1%. Al contrario, in Africa e Medio Oriente le vendite sono cresciute del 4,4% a 1,27 miliardi e le Enterprise revenues hanno registrato un incremento del 2,1% superando 1,5 miliardi di euro.

Orange ha riportato anche un calo dell’Ebitda adjusted dell’1,6% su base comparabile a 2,5 miliardi di euro, per i costi più alti affrontati a livello fiscale in Belgio, gli investimenti per i prossimi europei in Francia e per i contenuti, specialmente in Spagna. Ma escludendo un costo una tantum di 50 milioni di euro, Orange ha detto che il risultato è in crescita dello 0,3%. Il gruppo ha anche mantenuto l’outlook di crescita per l’Ebitda dell’intero 2016 su base comparabile, grazie al programma di taglio dei costi.

La trimestrale di Orange risulta in linea con quanto previsto dagli analisti Bloomberg e ha dato fiducia agli investitori sulla “tenuta” del gruppo francese e sulla sua capacità di mantenere gli obiettivi per fine anno.

Sul mercato francese, che ancora rappresenta metà delle vendite per il gruppo, Orange ha cercato di comprare la rivale Bouygues: ciò le avrebbe permesso di risparmiare sui costi e di allentare la pressione competitiva, ma mesi di trattative si sono arenati su scogli insormontabili come la valutazione di Bouygues e i rischi connessi all’esecuzione del piano e l’accordo è sfumato. Orange continua dunque a vedersela con tre grandi concorrenti su uno dei mercati più competitivi per le Tlc in Europa. Per contrastare le offerte scontate delle rivali low-cost, il Ceo di Orange Stephane Richard punta su servizi, qualità della rete e innovazione, ma anche sull’espansione su alcuni mercati europei e in Medio Oriente e Africa. Secondo quanto riporta Bloomberg, Richard ha negato che siano in preparazione accordi con l’olandese Kpn, ma ha confermato una strategia di “acquisizioni selettive” che privilegiano le aree geografiche dove Orange è già presente.

I risultati del primo trimestre 2016 evidenziano ancora una crescita della spesa di capitale del 10,4% su base comparabile a 1,4 miliardi di euro (pari al 14,6% delle revenues), in linea con l’incremento di investimenti pianificati col programma Essentiels 2020. Orange ha dichiarato che i più alti investimetni stanno ripagando perché la telco ha acquisito più clienti broadband. Il primo trimestre 2016 si è chiuso con oltre 20 milioni di utenti 4G, due volte di più che un anno fa, e una crescita di 2,1 volte dei clienti della fibra a oltre 2,2 milioni. Il totale dei clienti mobile è di 191 milioni, gli abbonati alla banda larga fissa sono 17,8 milioni.

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