Addio a 30.000 cabine pubbliche: Agcom dice sì alla rimozione

Pubblicata la delibera che rivede i criteri di distribuzione sul territorio nazionale dei telefoni pubblici. Telecom Italia può dismettere le cabine “in eccesso”

Pubblicato il 24 Mar 2010

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Telecom Italia può dismettere le cabine telefoniche che considera
ormai in eccesso (30.000 su 130.000), vista l’ampia diffusione
dei cellulari: il beneplacito dell’Agcom è stato pubblicato oggi
(Delibera
n. 31/10/CONS
) e scaturisce non solo da un’attenta revisione
dei dati forniti dall’azienda telefonica italiana ma anche da un
confronto con la situazione degli altri Paesi europei. I cittadini
o gli enti interessati hanno comunque facoltà di opporsi alla
rimozione, usando un apposito indirizzo di posta elettronica.

L’authority ha decretato che il numero complessivo delle
postazioni telefoniche pubbliche (Ptp) esistenti può essere
progressivamente ridotto da Telecom Italia, secondo le procedure
che seguono: per ogni anno dall’entrata in vigore della delibera
(il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale),
possono essere rimosse al massimo 30.000 telefoni pubblici. Con
cadenza annuale, entro il 31 dicembre di ogni anno, Telecom dovrà
comunicare all’Autorità l’aggiornamento della Banca dati della
telefonia pubblica prevista dall’art. 4 della delibera n.
290/01/CONS, sulla base delle operazioni di rimozione e
manutenzione effettuate nell’anno di riferimento, e presentare un
piano di adeguamento delle postazioni telefoniche pubbliche per
l’anno successivo.

Per quanto riguarda la procedura di rimozione, Telecom Italia
dovrà sempre affiggere un cartello indicando la data e
l’indirizzo email al quale rivolgersi se si vuole “salvare”
la cabina (cabinatelefonica@agcom.it della Direzione tutela dei
consumatori dell’Autorità), corredato da una sintetica
informazione sulla procedura di opposizione alla rimozione. Telecom
dovrà anche fornire l’indirizzo del sito Internet dove è
consultabile la mappatura aggiornata delle postazioni telefoniche
pubbliche sull’intero territorio nazionale, distinte
cromaticamente tra attive, rimosse e in fase di rimozione.
L’opposizione degli utenti deve essere trasmessa alla Direzione
tramite email entro il termine di 30 giorni che decorre
dall’affissione del cartello.

Resta fermo che Telecom Italia dovrà mantenere in funzione alcune
specifiche cabine pubbliche, per esempio quelle situate dove è
proibito l’uso del cellulare, e che gli utenti possono sempre
presentare richiesta motivata all’Autorità per l’installazione
di nuove postazioni. Inoltre l’azienda deve garantire la
funzionalità delle cabine che restano attive, effettuando
periodici monitoraggi e ripristinando il funzionamento entro 15
giorni lavorativi dalla rilevazione del guasto.

L’Agcom fissa obiettivi qualitativi per le imprese assoggettate
ad obblighi di servizio universale. Tra questi, vi è la fornitura
agli utenti finali del servizio di telefonia vocale da una
postazione fissa, e, come si legge oggi nella delibera, “il
soggetto incaricato a fornire il servizio universale continua ad
essere la Società Telecom Italia S.p.A”. Quest’ultima aveva
fatto presente all’authority la riduzione progressiva del
traffico effettuato dalle cabine pubbliche e evidenziato la
possibilità, nel caso di una revisione del numero delle
postazioni, di reinvestire le somme risparmiate in manutenzione e
qualità delle cabine esistenti. I dati forniti da Telecom
attestano, nel periodo dal 2001 al 2008, una riduzione di circa
l’88% del numero totale delle conversazioni da postazione fissa e
un calo di circa il 90% dei minuti di conversazione.

Con la delibera pubblicata oggi l’Agcom riconosce “il mutamento
delle abitudini degli utenti, che utilizzano sempre più la
telefonia cellulare in situazioni di mobilità in luogo delle Ptp,
nonché la diffusione dei phone center e degli internet points per
i cittadini stranieri”. L’authority ha anche realizzato un
confronto internazionale sul tema inviando un questionario alle
altre Autorità nazionali di regolamentazione facenti parte
dell’European Regulators Group (ERG), dal quale è risultato che
in tutti i Paesi europei si sta verificando il medesimo effetto di
“sostituzione” della telefonia mobile rispetto all’utilizzo
delle cabine pubbliche e che per 22 Paesi dell’Unione europea vi
è una media, per numero di abitanti, di circa una cabina ogni 1100
persone, mentre in Italia è presente una cabina ogni 450 abitanti
circa, con la conseguenza che il nostro Paese è al primo posto in
Europa come numero di cabine per abitante, per un totale di circa
130.000 (dati relativi all’anno 2008).

La riduzione del numero delle postazioni esistenti viene dunque
riconosciuta in linea non solo con le mutate esigenze
dell’utenza, ma anche con gli sviluppi regolamentari europei.
L’Autorità si riserva di rivedere il sistema dei criteri
previsti nella nuova delibera sulla base dell’evoluzione
normativa e di mercato, delle esigenze dell’utenza, dei costi del
servizio e delle relative modalità di finanziamento.

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