PIANO ULTRABROADBAND

Aree bianche, via alle gare Ngn: il primo bando è in Gazzetta

Si parte in sei Regioni ma entro l’estate tutte le altre. Rete di proprietà pubblica in concessione per 20 anni. Dopo la prequalifica dei concorrenti si stringerà il cerchio sulle offerte tecnico-economiche. Giacomelli: “Per l’Italia passo avanti decisivo”

Pubblicato il 03 Giu 2016

Mila Fiordalisi

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È stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale, nonché sul sito di Infratel, il primo bando per la realizzazione delle reti ultrabroadband nelle aree bianche. Come già anticipato da CorCom sei le regioni pronte a partire – Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto – ossia quelle con le quali si sono chiusi specifici accordi di programma e relative convenzioni operative per l’utilizzo, insieme con il Fondo Sviluppo e Coesione nazionale, dei fondi strutturali Fesr e Feasr. Ed entro l’estate -annuncia Palazzo Chigi in una nota – partiranno i bandi per tutte le altre Regioni.

“Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando per la rete pubblica, il Piano per la banda ultralarga fa un passo in avanti decisivo per mettere l’Italia al passo con i più virtuosi paesi europei entro il 2020. Si parte con le prime sei regioni, che, con più di 3000 comuni coinvolti, rappresentano già quasi la metà delle aree bianche dell’intero paese”, sottolinea il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli. “Senza intervento pubblico avremmo avuto un’Italia a due velocità, con una parte consistente del paese tagliata fuori dal futuro digitale. Per noi sarebbe stato inaccettabile”.

Oggetto del bando – si legge sempre nella nota – è la progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione di una rete passiva e attiva di accesso in modalità wholesale, che consenta agli operatori di telecomunicazione di fornire servizi agli utenti finali a 100Mbps e comunque non al di sotto dei 30Mbps. La rete sarà data in concessione per 20 anni e rimarrà di proprietà pubblica.

Gli interventi previsti dal primo mando interesseranno potenzialmente 6,5 milioni cittadini per un totale di oltre 3,5 milioni di unità immobiliari e 3mila comuni. I fondi pubblici saranno 1,4 miliardi, suddivisi in più di un miliardo di fondi statali (Fsc) e 352 milioni di fondi strutturali a livello regionale.

La procedura di gara si svolgerà in due fasi. Nella fase 1 – prequalifica dei concorrenti, durata 45 giorni – gli operatori economici interessati devono fornire informazioni in riferimento ai requisiti minimi di partecipazione e sulle infrastrutture che intendono utilizzare. Nella fase 2 – valutazione delle offerte – i concorrenti ammessi a partecipare alla gara saranno invitati a presentare l’offerta tecnica ed economica. Il criterio di aggiudicazione sarà quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo. E l’aggiudicazione della concessione sarà effettuata mediante procedura ristretta gestita tramite Piattaforma Telematica.

Cinque i lotti in gara di cui viene indicato l’importo massimo di investimento: 123 milioni per Abruzzo e Molise, 232 milioni per l’Emilia Romagna, 439 milioni per la Lombardia, 222 milioni per la Toscana e 388 milioni per il Veneto.

“Con queste scelte fortemente volute dal presidente Renzi- puntualizza Giacomelli – il governo ha posto le basi per fare del nostro paese, di tutto il paese, non un osservatore ma un protagonista della rivoluzione digitale in Europa e nella dimensione internazionale”.

SINTESI DEL BANDO DI GARA

IL BANDO DI GARA INTEGRALE

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