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Wind-3, presentate le offerte per lo “spezzatino”. Ma slitta ancora la decisione Ue

Sul tavolo di Bruxelles le proposte preliminari per gli asset in eccedenza: corsa a tre fra Fastweb, Iliad e Digicel.Intanto l’Europa sposta all’8 settembre la deadline per il verdetto sulla fusione. Hutchison e Vimpelcom: “Non vediamo l’ora di chiudere”

Pubblicato il 09 Giu 2016

Andrea Frollà

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Si stringe il cerchio attorno agli asset Wind-3 e slitta il giorno del giudizio Ue. La strategia delle controllanti dei due operatori italiani che puntano a fondersi, Vimpelcom e Hutchison, sembra ormai delineata: vendere subito alcuni siti radio e frequenze a quello che potrebbe essere il 4° operatore strutturato italiano post-fusione. Una carta da giocarsi con la commissaria Ue alla competizione Margrethe Vestager, che come anticipato stamattina da CorCom e confermato poi dalla Commissione Ue, ha “concesso” una proroga al termine ultimo per il disco verde posticipandolo dal 18 agosto all’8 settembre. Una decisione, dicono fonti vicine alla partita, mossa dalla necessità di tempo che queste operazioni di dismissioni degli asset richiedono. Se in un primo momento la corsa pareva più affollata che mai, ora si va verso la conta decisiva dei blocchi di parenza, che ad oggi sono tre.

Lo scorso 6 giugno sono infatti arrivate alla Commissione Ue le proposte preliminari di 3 player e una prima risposta da Bruxelles è attesa in pochi giorni. Agli ormai noti interessamenti di Fastweb e Iliad, con Tiscali che dopo un’iniziale manifestazione di interesse non ha dato più segnali a procedere, si è da poco aggiunto quello di Digicel. Interessamento citato da Bloomberg e confermato a CorCom da fonti di mercato. Un operatore mobile che forse non sarà conosciutissimo in Europa, ma che in altri mercati rappresenta un attore consolidato. Headquarter in Giamaica, sede legale alle Bermuda e una presenza in oltre 33 mercati sparsi fra Caraibi, America centrale e Oceania. Il patron della compagnia, il miliardario irlandese Denis O’Brien, potrebbe dunque mettere le mani sulle infrastrutture di Wind e 3 per entrare sul mercato italiano. Difficile dire se questa mossa sia la spia di una futura campagna europea, ma l’ipotesi non è da escludere a priori. Allo stesso modo non è da escludere che i 3 player in gioco siano interessati solo ad alcuni degli asset messi sul piatto dal duo Wind-3.

A poche ora dalla proroga di Bruxelles è arrivata la conferma da parte di Hutchison e Vimpelcom circa le nuove interlocuzioni con la Commissione Ue, seppur senza citare apertamente le offerte preliminari per lo “spezzatino”: “Hutchison e VimpelCom possono confermare che alcuni impegni sono stati sottoposti all’attenzione della Commissione Europea rispetto alla proposta di joint venture delle proprie controllate in Italia, 3 Italia e Wind, e che l’Unione Europea ha esteso il periodo di analisi della proposta di altri 15 giorni lavorativi”. Le due holding, prosegue la nota, “continueranno ad avere un confronto aperto e costruttivo con la Commissione e non vedono l’ora di concludere il processo di approvazione“.

La manifestazione d’interesse della neonata Coalizione per il fixed wireless access, che riunisce che riunisce più di 60 operatori dell’intera filiera della connettività wireless fissa, potrebbe aver fatto la fine di quella di Tiscali e Sky, ossia finire nel vuoto. Così, la sfida ormai è fra Fastweb, Iliad e la new entry Digicel. Anche perché il tempo a disposizione non è tantissimo. La proroga dell’ultima data utile per il disco verde concederà quasi un mese in più ai player coinvolti dalle trattative per lo “spezzatino”, ma la materia non è di semplice manipolazione. Tra equilibri infrastrutturali e norme antitrust, c’è insomma da far quadrare il cerchio.

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