Telecom, Asati: “Azienda chiarisca sulle nuove assunzioni dei manager”

L’associazione dei piccoli azionisti punta il dito contro il contratto fatto a George Nazi che potrebbe sostituire l’attuale Cto, Roberto Opilio: “Poca trasparenza, così si rischia lo spreco di risorse””

Pubblicato il 21 Giu 2016

Il primo aprile 2016 George Nazi è stato assunto a tempo indeterminato come possibile sostituto dell’attuale chief tecnical officer, Roberto Opilio, con uno stipendio annuo lordo ci risulterebbe intorno ai 550.000 euro più Mbo. Il dottor Nazi dal primo aprile fino al 17 giugno sembrerebbe essere stato retribuito ma con l’esonero della prestazione di lavoro, poiché nel frattempo gli attuali vertici esecutivi non avrebbero ancora deciso la sostituzione dell’ingegner Opilio. Ebbene, voci di corridoio sussurrano in questi giorni che per disposizioni dell’azienda il dottor Nazi non sarebbe più gradito dall’attuale AD, con la conseguenza che il suo contratto di lavoro dovrebbe essere risolto per le vie legali, con un onere economico per l’azienda che potrebbe potenzialmente arrivare anche a due Mn.i di euro”

Lo denuncia in una nota Franco Lombardi, presidente di Asati, l’associazione dei piccoli azionisti Telecom. “Laddove le predette circostanze rispondessero a verità, e ci si augura che ciò non sia – è prosegue Lombardi – indubbio che l’azienda verrebbe a buttare tanti soldi dalla finestra senza aver ricevuto nulla in cambio in termini di prestazioni lavorative. E’ indubbio altresì che ciò rappresenterebbe uno schiaffo ai dipendenti in solidarietà difensiva e senza premio di risultato per il 2015. Si auspica, pertanto, che si torni indietro su questa decisione – conclude – perché se ciò non dovesse essere potrebbero esserci potenziali ricadute negative sulla società sia in termini economici che di danno reputazionale e credibilità sul mercato”.

L’ingresso di Nazi, con precendi professionali in BT e Accenture, era avvenuto ai tempi in cui amministratore delegato era Marco Patuano. Lo stesso Patuano aveva presentato al consiglio di amministrazione un progetto di scorporo del settore IT che ne prevedeva la cessione ad Accenture, ma, unanimemente, il cda aveva bocciato la proposta.

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