IL BILANCIO

Vuetel, utili al raddoppio: via alla “missione Usa”

Il gruppo ha incrementato la propria presenza nell’area Subsahariana e del Mediterraneo. Profitti a quota 230mila euro (+221%) e fatturato a 106 milioni (+22%). Entro fine anno operativa la sede di New York

Pubblicato il 04 Lug 2016

A.S.

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Rafforzare la presenza in Africa, mercato destinato a crescere rapidamente nel campo delle telecomunicazioni da qui al 2020. E’ l’obiettivo di Vuetel, gruppo italiano di servizi di telecomunicazione, che opera nel mercato dei servizi wholesale internazionali voce e dati, e che finora è cresciuta costantemente nei Paesi dell’Africa Subsahariana e del bacino del Mediterraneo, tra cui Tunisia, Egitto, Algeria, Libia, Benin, Togo, Burkina Faso, Angola, Niger. Fuori da questi confini, dopo aver ormai coperto l’intero continente africano, entro l’anno sarà definitivamente operativa la centrale installata negli Usa a New York.

“In Africa, in particolare, si prevede che nel 2020 il traffico internet sarà venti volte quello attuale, che gli abbonati telefonici dagli attuali 500 milioni toccheranno quota un miliardo e che l’alta velocità sarà uno dei più importanti filoni di sviluppo – afferma Giovanni Ottati (nella foto), Ceo di VueTel Italia – Anche l’Europa comincia a dare segnali di inversione di tendenza. Nel nostro continente si prevede, infatti, che il fatturato del settore dei servizi di Tlc crescerà dello 0,9% nel 2017 e dell’1,4% nel 2018”.

In 7 anni il business del Gruppo VueTel, costituito da VueTel Holding, che a sua volta contiene VueTel Italia, VueTel SI e VueTel USA – si legge in una nota della società – ha conosciuto una crescita esponenziale che ne ha favorito il consolidamento come gruppo in un mercato promettente, anche se complesso, come quello africano, caratterizzato da un contesto economico-finanziario globale fragile. Nel 2015 Gruppo VueTel ha realizzato un fatturato di oltre 106 milioni di euro, con un incremento di circa il 22% rispetto all’anno precedente (87 milioni di euro nel 2014). Un dato ancora più significativo se confrontato con quello del 2010 (2,6 milioni di euro). L’utile nel 2015 è stato di 230 mila euro circa, registrando un + 221% rispetto all’anno prima.

Per il prossimo quinquennio, il gruppo punta a proseguire questo trend di crescita. Il Piano Industriale 2016-2020 presenta una strategia che si fonda su alcuni pilastri: lo sviluppo della divisione dati internazionali e della start up di VueTel Usa Inc; lo sviluppo e la diversificazione di VueTel SI, la società tunisina che gestisce il Network Operation Center più importante di VueTel, per la quale sono in corso interventi e contatti con diversi partner locali e internazionali per l’attivazione di nuovi servizi nel campo della consulenza, della formazione, dell’innovazione di processi e della supervisione delle reti di telecomunicazioni. L’obiettivo per il gruppo è raggiungere quota 215 milioni di euro di fatturato nel 2020 (di cui 205 milioni dai servizi voce e 10 milioni dai servizi dati), con 4 milioni di euro di Ebitda e 2 milioni di euro di utile.

“Negli ultimi mesi, VueTel ha continuato il proprio percorso di sviluppo a livello globale e ha compiuto passi in avanti sia nei mercati maturi sia in quelli a rapido sviluppo, investendo nel miglioramento delle proprie soluzioni e nell’aumento della propria presenza internazionale – conclude Ottati – Il Mediterraneo continuerà a ricoprire un ruolo chiave nel business del gruppo. Abbiamo anche partecipato alla costituzione dell’Hub neutrale in Sicilia per lo scambio di traffico internet tra il Mediterraneo e l’Europa. In quest’area vogliamo consolidare la nostra presenza attraverso l’apertura di un nuovo Network Operation Center in Egitto e il rafforzamento del Noc già esistente in Tunisia, oltre a investire in maniera strategica in Libia. In questo paese, nonostante l’attuale situazione di crisi, VueTel conta di realizzare il proprio Smart Hub per i servizi dati nel Mediterraneo. Nell’Africa Subsahariana il gruppo continuerà a investire in Benin e Burkina Faso, grazie ad una struttura organizzativa già ben avviata e partnership industriali con i più importanti operatori di telecomunicazioni locali”.

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