STRATEGIE

Banda ultralarga, Cattaneo: “Faremo meglio di Metroweb”

L’annuncio dell’Ad di Telecom Italia: “Punteremo anche alla connessione tra fibra fissa e tecnologia mobile broadband”. E sull’ingresso di Niel nel mercato italiano: “Cambia lo scenario, siamo pronti ad adeguarci”

Pubblicato il 20 Lug 2016

F.Me

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Al prossimo cda (previsto il 26 luglio) di Telecom Italia “annunceremo ulteriori investimenti sulla parte mobile che connetteremo con la parte in fibra”. Lo ha detto l’Ad di Telecom Flavio Cattaneo in audizione alle commissioni Industria e Lavori pubblici del Senato. “Saremo il primo operatore tutto connesso in fibra nel mobile e nel fisso”, ha aggiunto.

Cattaneo ha chiarito che l’incremento degli investimenti sul mobile “sarà all’interno dello stesso capex e non vengono dalla fibra ma ci sarà uno switch” da altri investimenti meno strategici. Sul mobile Telecom punta a una forte accelerazione.

“Nell’ultimo mese abbiamo connesso ulteriori 500mila abitazioni in fibra, 70 nuovi comuni e 200 mila chilometri posati, quindi oggi siamo al 51% dell’estensione e andiamo ad una velocità di 300 chilometri ogni ora e abbiamo coperto più di 1.200 comuni

“Fra luglio e agosto avremo aperto 4 mila cantieri”, ha proseguito Cattaneo, aggiungendo che nelle aree non a fallimento di mercato “procediamo non solo secondo i piani ma anche più velocemente”.

Per quanto riguarda le mosse del patron di Free, Xavier Niel, “non siamo particolarmente proeccupati e sappiamo quello che dobbiamo fare”, ha sottolineato il manager. L’ingresso – ha precisato “cambia lo scenario” ma Telecom è pronta ad adeguarsi.

Secondo Cattaneo, Telecom farà numeri molto più importanti di Metroweb puntando anche alla connessione tra fibra fissa e tecnologia mobile broadband. “Noi crediamo – ha detto – che l’ultimo miglio sia una tecnologia che attuiamo. Con l’Ftth oggi arriveremo a importanti numeri molto di più di quelli di Metroweb in pochissimo tempo, ma è una tecnologia che va usata con il mobile”, ha spiegato.

“Non corrisponde al vero che sia un elemento di limitazione alla concorrenza il fatto che ci sia un pezzo in rame – ha sottolineato Cattaneo – Telecom ha l’equivalence con gli altri operatori che già oggi utilizzano le nostre infrastrutture” e per via della “replicabilità” capita che “se c’è un impedimento riguarda Telecom” che non può fare un prezzo più basso o dovrebbe “applicarlo su tutte le aree del mercato”, ha spiegato Cattaneo, per cui “si crea una situazione come a Milano dove Telecom non ha nemmeno la quota maggioranza del mercato ma non può scendere col prezzo altrimenti dovrebbe applicarlo in tutta Italia” realizzando “una cannibalizzazione” di sé stessa, quindi “se c’è, è una stortura al mercato” è ai danni dell’azienda stessa.

“C’è anche chi non vuol pagare il costo della fibra, perché la fibra costa più del rame, sia chiaro, anche al di là di chi la fa”, ha ricordato . Il fatto è che il rame non è che si butta via” perche’ “non tutti possono pagare 50, 60, 70 euro” per la connessione e “cambieranno le segmentazioni dell’offerta, come nei trasporti tra il viaggio low cost e quello in prima classe”, e “questa è la segmentazione del mercato” per garantire anche “situazioni di base”.

Intanto “i cabinet sono in sostituzione dove viene fatta la fibra”, ha puntualizzato, e in questo modo si “liberano” accessi, “e rimarrà” spazio di connessione per chi vuole restare a rame. Ciò “darà la possibilità anche agli utenti del rame di avere l’adsl – ha concluso Cattaneo – e quindi il limite basso è assolutamente garantito, perché il costo “si alza notevolmente consentendo con l’Adsl e le nuove tecnologie di superare abbondantemente i 30 MegaBit”.

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