STRATEGIE

Mobile security, aziende nel guado: ecco come affrontare al meglio la sfida Byod

Timori per la sicurezza dei dati ed esigenze di compliance frenano la diffusione delle app enterprise. La soluzione? Sicurezza di nuova generazione e semplificazione della user experience

Pubblicato il 04 Ago 2016

Patrizia Licata

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Le aziende stanno diventando mobile, perché usano sempre più smartphone e tablet come strumenti di lavoro che garantiscono accesso e interazione costante. Ma quanto sanno sfruttare le potenzialità della tecnologia e quanto pesano i timori legati alla sicurezza dei dati? Per una vera rivoluzione mobility, le imprese dovranno adottare soluzioni di nuova generazione per gestire i device mobili, alcuni aziendali altri personali, usati per il lavoro, e sfruttare meglio le potenzialità offerte dalle piattaforme wireless.

Quasi tutti usano infatti lo smartphone per essere sempre connessi con l’ufficio, ma, che si tratti di un device personale o aziendale, Android o iPhone, non sempre le piattaforme mobili vengono dotate di tutti gli strumenti per la produttività disponibili sui terminali fissi. Si tratta di un problema anche di offerta: da un lato le aziende sono più lente dei consumatori nell’adottare le app mobili al posto dei programmi basati su desktop; d’altro lato, le mobile app per il settore enterprise non sono tante come quelle consumer (vale soprattutto per industrie fortemente regolate, come banche, sanità, pubblica amministrazione, energia). La resistenza alla migrazione verso le applicazioni mobili si deve a una combinazione di fattori: ostacoli tecnologici, timori per la sicurezza, necessità di conformarsi alle normative. La sicurezza è in particolare percepita come la prima barriera per una piena enterprise mobility: si temono la perdita di informazioni confidenziali, accessi non autorizzati, compromissione dei dati. Perdita o furto del device, applicazioni poco sicure, perdita di dati, attacchi malware sono infatti i fattori frenanti citati dalla maggior parte delle imprese.

Il problema si acuisce quando i device mobili usati per il lavoro sono quelli personali (Byod). Le aziende tendono sempre più spesso ad avere delle policy per l’uso dei device mobili in azienda ma non possono certo controllare quale telefono compra ogni dipendente.

Tuttavia la tecnologia evolve e migliorano anche gli strumenti per proteggere le reti e i dati aziendali, e per garantire un utilizzo senza troppi grattacapi dei device mobili al lavoro. Il vantaggio innegabile della mobilità e le esigenze di sicurezza e compliance non sono necessariamente in antitesi. Occorrono però soluzioni di mobile security di nuova generazione che offrano specifiche caratteristiche: focus sull’utente, prima ancora che sul device o piattaforma, e protezione dei dati (anche con la cifratura), che sono molto più importanti del telefono di per sé; e un sistema di autenticazione forte, multi-fattore, con mobile Single-Sign-On (SSO, che consente di autenticarsi una volta sola per accedere a più servizi dallo stesso device) e al tempo stesso agile, per poter essere usato su device diversi e con policy di sicurezza diverse.

In generale, i meccanismi di sicurezza devono essere semplici e capaci di integrare più soluzioni e strumenti di security, anche di diversi vendor, in un solo servizio. Semplificazione e focus sull’utente sono importanti anche per garantire l’espansione del mercato delle app mobili per le imprese: una user experience omogenea su tutti i device e servizi facili da usare, anche nelle funzioni di sicurezza, sono un incentivo all’adozione.

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