La prima metà del 2016 ha rappresentato per Fastweb un periodo di consolidamento della propria posizione sul mercato della banda larga in Italia, con una crescita del fatturato, dei margini e dei clienti. Al 30 giugno 2016 i ricavi totali di Fastweb si sono attestati a 881 milioni di euro, in crescita del 2% rispetto agli 862 milioni di euro registrati un anno prima. A consentire il raggiungimento di questo risultato, secondo l’operatore, hanno contribuito la continua innovazione di prodotto e l’interesse raccolto dalle offerte a banda ultralarga, fino a 200 megabit al secondo, proposte su tutto il territorio nazionale.
L’Ebitda (Earning before interest depreciation and amortization) ha raggiunto 335 milioni di euro, rispetto a 260 milioni di euro del primo semestre 2015. Al netto di poste straordinarie, l’Ebitda è stato pari a 280 milioni di euro, con una crescita dell’8%. Il margine Ebitda organico ha raggiunto il 32% dal 30% del primo semestre 2015, continuando la traiettoria di continuo miglioramento della redditività. Il free cash flow si è elevato a 67 milioni di euro.
In crescita anche gli investimenti: l’impegno nella costruzione della rete a banda ultralarga li ha portati nei sei mesi a 286 milioni di euro, 7 milioni in più rispetto al semestre 2015 (+2,5%) e pari al 32% del fatturato aziendale: “Una percentuale unica nel panorama europeo delle telecomunicazioni – si legge in una nota della società – e che evidenzia il ruolo di Fastweb nel processo di innovazione e digitalizzazione dell’Italia”.
Al 30 giugno 2016, inoltre, la base clienti di Fastweb ha raggiunto 2.257.000 unità, con una crescita del 5% (+100.000 nuove unità) rispetto a un anno prima.
Quanto alla rete a banda ultralarga di Fastweb al 30 giugno raggiungeva 7 milioni di unità immobiliari in 90 città con tecnologia Fiber To The cabinet e Fiber To The Home.
“Fastweb – si legge in una nota della società – si conferma co-leader nel mercato delle connessioni a banda ultralarga con una quota di mercato del 37% e 710.000 clienti attivi al 30 giugno 2016 e con una penetrazione di tali servizi pari a oltre il 30% sulla propria customer base”.