SECURITY

Tecnologia in Iran, gli Usa concedono più tempo a Zte per mettersi in regola

Il Dipartimento del commercio accorda altri tre mesi alla società cinese. L’accusa è di violazione delle regole di export in Iran. A seguito dell’indagine Zte aveva cacciato tre top manager fra cui il Ceo

Pubblicato il 19 Ago 2016

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Export di tecnologia in Iran, per la terza volta gli Usa concedono più tempo a Zte per mettersi in regola con le norme del Dipartimento del Commercio. E danno sollievo ai rapporti Usa-Cina. Il big delle Tlc era stato accusato di aver violato le restrizioni in vigore contro l’Iran fornendo una serie di tecnologie di origine statunitense al principale operatore di Teheran (TCI) attraverso compagnie di facciata.

Oggi una nuova proroga di 3 mesi è stata concessa all’azienda cinese sulle sanzioni comminate. Zte ha bisogno di tempo per mettersi in regola: uno dei primi passi è stato sostituire tre dei suoi più importanti dirigenti, tra cui il presidente e Ceo Shi Lirong. Inoltre sono stati assunti esperti Usa per ottemperare alle richieste. “Questa ulteriore proroga ci permetterà di continuare a lavorare con clienti, partner e fornitori Usa” ha detto il ceo Zhao Xianming.

La reazione Usa alle indagini era stata l’imposizione di una serie di restrizioni alle esportazioni Zte: le compagnie americane fornitrici di componenti a Zte devono richiedere una licenza. La società cinese era stata immessa nella Entity List che raccoglie i nomi delle società le cui modalità di esportazione rischiano di costuituire un pericolo per la sicurezza nazionale e i rapporti con l’estero. Secondo documenti top secret emersi dalle indagini, i vertici dell’azienda sapevano quello che stavano facendo ed erano al corrente delle possibili conseguenze.

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