IL CASO

New York spegne il wi-fi: “attira” senzatetto e malviventi

Ad appena sette mesi dall’inaugurazione dei chioschi multimendiali always-on la città costretta al dietrofront: postazioni prese d’assalto anche per la visione di film porno. Il “caso” Nyc farà scuola? L’Europa ha appena svelato il suo piano wi-fi al 2020, ma forse è il caso di una riflessione

Pubblicato il 15 Set 2016

Mila Fiordalisi

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L’Europa punta al wi-fi gratis al 2020 mentre negli Usa comincia a soffiare aria anti wi-fi. Il Vecchio Continente, palesemente in ritardo sull’uso delle connessioni wireless free nei locali pubblici – complici normative complicate e sempre più stringenti causa anti-terrorismo nonché la burocrazia legata alle autorizzazioni – si prepara a recuperare il terreno. Ma potrebbe essere tardi in un mondo, quello legato all’uso delle nuove tecnologie, che corre ben più veloce della macchina parlamentare-politica di Bruxelles.

Questi i fatti: l’operatore LinkNyc, ha deciso di “spegnere” – almeno per il momento – il segnale wi-fi in tutti i chioschi disseminati nella città di New York (le ex cabine telefoniche convertite in postazioni multimediali). Motivo: i chioschi si sono trasformati in appena sette mesi dal lancio del servizio di accesso free -accompagnato da tanto di “fanfare” e campagna pubblicitaria – in punti di “bivacco” di spacciatori, alcolisti, senzatetto e malviventi che non solo farebbero un uso indiscriminato della banda Internet pubblica in termini di quantità ma anche di qualità (le postazioni sono state spesso usate per la visione di film e filmati porno). Il tutto impedendo di fatto l’uso dei chioschi a cittadini e turisti: addirittura attorno ad alcune postazioni, in particolare nelle aree più degradate o periferiche, sono nate vere e proprie “baraccopoli”.

La città di New York si trova dunque costretta a elaborare un piano B rispetto a quello che prevedeva “l’accensione” di ben 7.500 postazioni connesse e dotate anche di telefono pubblic : il sindaco Bill De Blasio davanti all’evidenza della questione, peraltro sollevata da residenti, negozianti e persino pubblici ufficiali, ha deciso che così non può andare avanti. Anche perché i tentativi di “modifica” alle postazioni – dall’azzeramento del volume nelle ore notturne ai filtri per impedire l’accesso ai siti porno – non sono andati a buon fine.

LinkNyc starebbe ora valutando di consentire un accesso “a tempo”, ma non è detto che questa misura rappresenti la soluzione. Se è vero che New York non fa da sola statistica il “caso” non va sottovalutato poiché potrebbe replicarsi, e nemmeno troppo difficilmente, in parecchie città d’Europa. E L’Europa dovrebbe tenerne conto visto che ha annunciato grandi piani per il 2020.

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