BANDA LARGA

BT, Ofcom ordina lo scorporo di Openreach

Il regolatore UK procederà con una notifica formale a Bruxelles. Obiettivo la separazione legale della divisione reti: l’incumbent favorisce la propria attività retail in modo anticompetitivo. Telco rivali contente a metà: Openreach avrà board e budget indipendenti ma resta proprietà di BT

Pubblicato il 29 Nov 2016

Patrizia Licata

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E’ definitivo: British Telecom (BT) deve legalmente separarsi dalla sua divisione Openreach; lo ha ordinato il regolatore di mercato britannico Ofcom, dopo aver studiato attentamente la situazione di mercato e la struttura societaria dell’incumbent. Ofcom aveva a lungo resistito alle pressioni degli operatori rivali che a più riprese hanno chiesto che a BT venisse formalmente ingiunto di scorporare la divisione che gestisce l’infrastruttura di rete di banda larga.

Ora Ofcom ha fatto il grande passo. Openreach, già funzionalmente autonoma, dovrà diventare un’azienda del tutto distinta pur se sempre all’interno del gruppo BT. Ofcom ha aggiunto che BT non ha accettato di occuparsi spontaneamente dei problemi antitrust che il regolatore le aveva sottoposto a luglio; di qui la decisione che verrà formalmente notificata alla Commissione europea per avviare poi l’intero processo di scorporo.

BT placa le preoccupazioni del regolatore nominando un presidente per OpenReach, Mike McTighe (ex consigliere Ofcom).

Openreach è la divisione “separata” (dieci anni fa) di BT che gestisce la rete cablata col compito di garantire equo accesso agli altri operatori. Ofcom ha condotto quest’anno uno studio approfondito del mercato delle comunicazioni digitali in Gran Bretagna, ascoltando i pareri di tutte le telco. Ai rivali non sembra che la concorrenza di mercato sia così efficace. Il predominio di BT non sarebbe intaccato e il fatto che l’incumbent continui a essere proprietario di Openreach permetterebbe di decidere i prezzi in modo vantaggioso.

A luglio, il Comitato Cultura, media e sport del Parlamento britannico ha presentato il suo studio “Establishing world-class connectivity throughout the Uk” definendo Openreach un monopolio che ha danneggiato il paese: BT avrebbe sfruttato a proprio vantaggio la posizione di proprietaria di Openreach e di maggiore Internet service provider del paese. Questo avrebbe permesso all’incumbent di prendere decisioni strategiche che favoriscono le priorità e gli interessi del gruppo a scapito dell’attività di accesso all’infrastruttura; ciò avrebbe determinato un gap di investimenti di centinaia di milioni di sterline.

BT ha sempre replicato dicendo che la separazione definitiva di Openreach porterà a meno investimenti e si è impegnata a migliorare la rete broadband e il servizio. I rivali, tra cui Sky e Talk Talk, hanno continuato a protestare perché usare le linee broadband di Openreach costerebbe troppo e la società non ascolterebbe nessuna delle loro esigenze.

Ofcom ha alla fine concluso che BT non ha fatto abbastanza per mitigare i timori del regolatore: l’incumbent ha comunque troppo peso, nella struttura societaria attuale, e rischia di favorire naturalmente la propria attività retail quando decide gli investimenti di Openreach. E quindi Openreach dovrà diventare una società totalmente indipendente, con il suo board, membri non esecutivi e presidente non affiliati in alcun modo con BT. Openreach dovrà anche avere pieno controllo dei soldi che spende e delle attività di branding e avrà l’obbligo di trattare tutti i clienti in modo uguale.

BT aveva appena nominato Mike McTighe – che è stato nel board di Ofcom tra il 2007 e il 2015 – come primo presidente di Openreach. Veterano del mondo telecom e della regulation, McTighe è stato scelto proprio pecr mitigare i timori di Ofcom e tenere alla larga l’ipotesi scorporo. In parte l’operazione è riuscita perché il regolatore ha sì ordinato la separazione legale, ma Openreach resta di proprietà di BT: per le telco rivali si tratta di una vittoria a metà.

“Abbiamo presentato a luglio delle proposte che riteniamo eque e sostenibili e allineate con gli obiettivi di Ofcom senza comportare costi sproporzionati”, ha commentato BT in una nota. “Stiamo applicando queste proposte e abbiamo appena nominato Mike McTighe primo chairman di Openreach. Stiamo trattando con Ofcom su due temi rimasti aperti, ma continueremo a lavorare con Ofcom per trovare un accordo volontario che sia vantaggioso per clienti, azionisti, dipendenti, attuali o in pensione, e per gli investimenti nel futuro digitale del Regno Unito”.

Resta la domanda: quanto l’incumbent sarà in grado di controllare la società della rete anche nella nuova struttura? Sky e Talk Talk saranno pronte a vigilare che tale controllo resti circoscritto.

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