LA TRATTIVA

Contratto Tlc: spunta il modello metalmeccanici, ma i sindacati non ci stanno

Stando a quanto risulta a CorCom cresce l’interesse intorno all’intesa di recente firmata da Fiom, Fim e Uilm: un mix di aumenti salariali, welfare aziendale e diritto alla formazione. Ugliarolo (Uilcom): “Non può funzionare una soluzione in cui la crescita della retribuzione scatta solo con l’aumento dell’inflazione. Serve una soluzione strutturale”

Pubblicato il 02 Dic 2016

Federica Meta

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Riparte lunedì 5 dicembre la trattativa sul rinnovo del contratto Tlc scaduto due anni fa e le cui trattative sono iniziate lo scorso luglio.

Stando a quanto risulta a CorCom cresce l’interesse intorno al nuovo contratto metalmeccanici di recente firmato: un mix tra aumenti salariali (nel caso specifico circa 50 euro un aumento nel triennio, derivante dall’inflazione, di circa 50 euro), welfare aziendale e diritto alla formazione continua.

Un modello che però convince poco i sindacati. Come spiega Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom, “non può funzionare una soluzione in cui gli aumenti scattano solo nel caso in cui aumenta il costo della vita”. I sindacati puntano ad un amento del 7%/8% complessivo tra crescita salariale e welfare.

“Come sindacati – prosegue Ugliarolo – chiediamo di rinnovare il modello già in uso, adeguandolo alle leggi entrate in vigore negli ultimi anni. A cominciare dall’inserimento delle regole del testo unico sulla rappresentanza”.

I pilastri del testo unico sono la certificazione, da parte di un soggetto terzo degli iscritti alle organizzazioni e la partecipazione ai tavoli contrattuali come diritto delle singole organizzazioni sindacali derivanti dal peso della reale rappresentanza certificata e non dalla preferenza delle controparti. Infine i nuovi Contratti Nazionali di Lavoro saranno efficaci ed esigibili solo se avranno il consenso del 50% + 1 della rappresentanza sindacale assieme al 50% +1 del voto dei lavoratori e delle lavoratrici interessati.

Su welfare aziendale e formazione, invece, le posizioni di Asstel e sindacati sono più vicine. “Guardiamo con interesse al diritto alla formazione continua – evidenzia ancora Ugliarolo – Quest’ultima è infatti leva strategica per l’aumento di produttività e strumento imprescindibile per avere lavoratori in grado di stare al passo coi tempi di un comparto, come Tlc, ad alta densità di tecnologia”.

“Da parte dei lavoratori, in questi anni – conclude il sindacalista – c’è stata la massima disponibilità a sottoscrivere accordi a tutela dell’occupazione, anche gravosi da punto di vista della retribuzione. Ora è arrivato il momento che questo sacrificio sia riconosciuta con un rinnovo del contratto che raccolga le istanze dei lavoratori”.

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