Lte, si accende la guerra dei vendor

Il 2010 sarà un anno di svolta per gli investimenti nel nuovo standard di rete mobile. La crisi non tocca il mercato neonato: già 39 gli accordi con gli operatori per reti fino al 2014

Pubblicato il 19 Apr 2010

«Il 2010 è il momento di svolta per gli investimenti in
infrastrutture Lte. Comincerà un crescendo che porterà a una
spesa di 5 miliardi di dollari nel 2013, nel mondo». Stéphane
Téral, analista di Infonetics Research, non ha dubbi: “Il
mercato dei vendor Lte non si è fatto scoraggiare dalla crisi. Il
numero di lanci commerciali Lte previsti nel 2010 è salito di
colpo a 14, secondo gli annunci di aprile. Ancora a marzo se ne
conoscevano dieci”.

Comincia insomma la battaglia tra i vendor per vincere il maggior
numero di accordi con gli operatori. A conferma della rivalità che
si è accesa in questo mercato nascente, ciascuno dei principali
vendor ci tiene a comunicare, anche al Corriere delle
Comunicazioni, di essere l’attuale leader per accordi ottenuti.
In tutto, questi ultimi ad oggi sono 39, per reti che arriveranno
dal 2010 al 2014; nel 2012 saranno 31 quelle attive, stima Gsm
Association, mentre per Gsa si arriverà a 39. “Abbiamo il 25% di
brevetti Lte e possiamo vantare i primi contratti al mondo, con
Telia Sonera, Verizon e At&t. In più, un accordo con un operatore
europeo che presto annunceremo”, dice Clara Pelaez, VP Marketing
& Strategy, Market Unit South East Europe, Ericsson. “Il Nord
America è il mercato più avanzato, Verizon e At&t hanno già
lanciato progetti commerciali con nostri apparati”, aggiunge
Flavio Boano, Solutions & Marketing di Alcatel Lucent. Verizon
avrà l’Lte a fine anno, AT&T subito dopo. Pesa però anche il
fatto che gli operatori potranno contare sullo spettro del
dividendo digitale.

Gli accordi non sono esclusivi con un singolo vendor. Nokia Siemens
ne ha nove, nel mondo. Certo, non sono tutti equivalenti. “Nel
nostro caso, l’accordo con Telia Sonera prevede il ridisegno
dell’intera rete. Vogliono coprire molto velocemente tutta la
Scandinavia”, dice Pelaez.

Uno dei motivi per cui la Scandinavia è in anticipo è perché gli
operatori locali possono già contare su frequenze aggiuntive a 2,6
GHz. Questo è vero anche negli Usa, dove, in più, c’è una
questione di opportunità: “L’attuale infrastruttura di rete
mobile americana non era adatta a sostenere la crescita tumultuosa
attivata di questi tempi. Visto che gli operatori dovevano
modificare la rete sostanzialmente, hanno pensato che tanto valeva
fare il salto evolutivo e lanciare direttamente l’Lte”, spiega
Boano. Tecnologia che non offre solo maggiore velocità di picco,
ma anche migliori latenza ed efficienza spettrale, e ridotti
consumi energetici (il 30% in meno rispetto al 3G, promette Nokia
Siemens). Una delle conseguenze di questo correre avanti di Verizon
e At&t è che l’Lte sarà il primo standard unico di rete mobile,
condiviso tra Usa ed Europa. Supererà il problema
dell’incompatibilità tra reti Gsm e Cdma.

L’altra avanguardia dell’Lte è Ntt DoCoMo, in Giappone, che
lavora con Nokia Siemens ed Ericsson. Più incerta la situazione
italiana. “Vediamo che gli operatori sono interessati a
sperimentare. Pensano seriamente a questa tecnologia e che
l’Italia debba continuare a essere avanguardia nel mobile”,
dice Pelaez. Peccato che al momento solo questo fanno:
sperimentano. Tim con Huawei, in un primo momento, e adesso con
Ericsson, Nokia Siemens e Alcatel Lucent. Vodafone con Nokia
Siemens. Non hanno ancora deciso quali vendor sceglieranno per il
lancio commerciale. Telecom aspetta di poter contare sulla piena
interoperabilità tra apparati di vendor diversi, Vodafone lamenta
che la maturità della tecnologia non è ancora completa. A
conferma, lo standard Lte è stato definito solo per la parte dati
e non ancora per la voce.

Ericsson e Alcatel-Lucent ribattono che la tecnologia è matura,
stabile e funzionante, come dimostrerebbero i test fatti con gli
operatori e l’impegno dei vendor di terminali. Motorola, Samsung,
Lg, tra gli altri lanceranno i primi prodotti entro quest’anno.
Nel 2010-2011 ci saranno però solo chiavette Lte. I primi
cellulari arriveranno nel 2012. Secondo Abi Research, quindi,
ancora per i prossimi due anni il WiMax sarà in anticipo
sull’Lte, nell’arena delle tecnologie 4G, forte di 242 accordi
contratti firmati tra vendor e operatori nel mondo.

Da questo quadro potrebbe sembrare che i vendor occidentali siano
in anticipo su quegli asiatici, per accordi firmati sull’Lte. Il
mercato è appena partito, però, quindi è ancora presto per i
pronostici: “I vendor occidentali ci sembrano soprattutto più
veloci nel comunicare i propri risultati”, dice Fabio Di Marco,
sales director di Zte. “Noi stiamo facendo test con operatori e
lanceremo i primi prototipi nel secondo trimestre 2011. La
tecnologia è quasi matura, ma per adesso basta la velocità
dell’Hspa, a 21 Mbps, per soddisfare i clienti”, continua. È
davvero un mercato nascente: ci sono vendor e operatori che corrono
avanti dicendo che tutto è già al punto giusto. E chi invece
invita alla prudenza. I prossimi mesi diranno quale delle due
strategie si rivelerà vincente.

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