CONCORRENZA

Nozze Tv-Tlc, l’Antitrust: “Troppi rischi per i consumatori”

Il Garante elenca tutte le criticità per famiglie, emittenti e telco più piccole che possono verificarsi in caso di merger. L’analisi si adatta bene alla possibile “triangolazione” tra Mediaset, Telecom Italia e Vivendi

Pubblicato il 29 Dic 2016

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Un’alleanza strutturale tra Mediaset e Telecom Italia, sotto la regìa dei francesi di Vivendi, può creare seri danni alla concorrenza. Vittime sarebbero le telco più deboli così come le tv più piccole ma anche le stesse famiglie italiane. Lo rileva il l’Antitrust nella sua Indagine conoscitiva sul settore audiovisivo nel nostro Paese che in realtà non cita mai Vivendi, la sua partecipazione in Telecom e le mire su Mediaset, ma fa notare che le intese tra aziende tv e delle telecomunicazioni generano problemi soprattutto quando in gioco c’è anche l’ex monopolista delle tlc. Una riflessione che si adatta bene all’assetto che prende corpo in Italia tra Vivendi, Telecom Italia e Mediaset.

L’Antitrust sottolinea il trend delle famiglie italiane ad abbonarsi a pacchetti completi che comprendono la telefonia fissa, quella mobile, Internet ed anche canali televisivi di pregio che assicurano anche tariffe convienienti. Ma c’è un risvolto della medaglia: il cambio di operatore tv (da Sky e Premium, ad esempio) potrà essere più difficile e costoso se il cliente ha i canali pay-tv dentro un pacchetto generale che include anche la telefonia e Internet.

Problemi anche per la concorrenza vera e propria. Il Garante teme che un “operatore in posizione dominante” possa fare leva sulla sua sconfinata clientela “per restringere la concorrenza anche nei nuovi mercati dell’audiovisivo via Internet”. E inoltre un gigante delle telecomunicazioni potrebbe “escludere dal mercato anche gli altri operatori di tlc” grazie a prezzi molto bassi e a contenuti televisivi di massimo pregio, che potrebbe offrire da solo e in esclusiva.

Un altro rischio è legato alla condotta delle società della telefonia mobile che propongono anch’esse canali tv: le telco tendono ad incoraggiare la visione delle trasmissioni televisive. In sostanza, evitano di far pagare ai loro clienti una parte del traffico dati che generano quando guardano i programmi. Ma per il Garante la politica degli sconti penalizza le emittenti televisive che non abbiano stretto accordi del genere.

Come risolvere tutti questi problemi? Il Garante ricorda che le autorità europee hanno spesso autorizzato concentrazioni come quella possibile tra Mediaset e Telecom Italia. Ma prima di dare l’ok, la Ue ha posto delle precise condizioni – “misure correttive degli effetti anti-concorrenziali” -. Dal canto suo l’Antitrust si prepara a vietare patti di esclusiva che avrebbero “effetti escludenti sia nei mercati televisivi che nei mercati delle comunicazioni elettroniche”.

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