OCCUPAZIONE

Telecom, Recchi: “Nessun rischio ristrutturazione”

Il presidente dell’azienda: “Ci siamo impegnati a mantenere l’attuale perimetro occupazionale”

Pubblicato il 08 Mar 2017

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“Nessuna ristrutturazione occupazionale prevista” per Telecom. Lo ha ribadito il presidente di Telecom Giuseppe Recchi a margine di un’audizione alla Camera. “Abbiamo spiegato l’aggiornamento del piano industriale e il piano occupazionale, dove ci siamo impegnati a mantenere l’attuale perimetro”, ha detto Recchi.

Le parole del presidente arrivano a seguito degli allerta della categoria. Già a dicembre, nel giorno dello sciopero di otto ore dei lavoratori, la compagnia aveva smentito “qualsiasi indiscrezione relativa all’individuazione di esuberi all’interno della società e all’avvio di procedure di legge conseguenti”.

La mobilitazione era stata indetta dalle segreterie nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil contro la disdetta unilaterale dell’accordo aziendale. Le tre parole chiave: lavoro, contratto, dignità. “Il lavoro – avevano spiegato in quell’occasione i sindacati – viene messo in discussione dalle scelte disastrose prese dal management Tim negli ultimi anni; il contratto (aziendale) disdettato unilateralmente da Tim a ottobre con la cancellazione a partire da febbraio di diritti, tutele e salario conquistati in anni di lotte; la dignità del lavoro che verrebbe meno se venissero accolte le irricevibili proposte aziendali su orario di lavoro, demansionamento, controllo a distanza, taglio di diritti e salario”.

L’azienda aveva ribadito alle organizzazioni sindacali la volontà dell’attuale management di salvaguardare il perimetro organizzativo e di gestire le eccedenze produttive attraverso processi di formazione e riqualificazione “che porteranno – spiega la nota Tim – a un più efficace impiego delle competenze dei singoli, consentendo l’internalizzazione di attività ad alto valore aggiunto e il potenziamento delle attività legate al core business aziendale”.

“Tim – recitava il comunicato dell’azienda – ha inoltre avviato un piano straordinario di contenimento dei costi di struttura e di miglioramento della spesa senza influenzare, neppure in minima parte, il livello degli investimenti previsti né l’attuale costo del lavoro. Tim, infatti, è fortemente impegnata per lo sviluppo delle infrastrutture e per la digitalizzazione del Paese grazie a un piano di investimenti di 4,5 miliardi di euro per lo sviluppo della banda ultralarga fissa e mobile nel triennio 2016-2018. Un impegno che ha permesso già a inizio novembre di centrare gli obiettivi di copertura della fibra ottica e del 4G previsti per la fine del 2016, e di incrementarli ulteriormente”.

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