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Rai, riflettori su concessione e polo delle torri

Attesa per la presentazione del testo che delineerà la mission della Tv. L’Ad Rai Way, Stefano Ciccotti: “Mai negato che il consolidamento nel settore sia operazione razionale”

Pubblicato il 10 Mar 2017

Antonello Salerno

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Sono due le questioni principali che riguardano il futuro della galassia Rai che sono tornate in ballo nelle ultime ore: da una parta la prospettiva della creazione di un Polo unico delle torri di trasmissione, che veda sotto lo stesso tetto alcuni dei principali player nazionali del settore, come la stessa Rai Way, Ei Towers (partecipata da Mediaset) ed eventualmente Inwit (controllata da Telecom Italia). Dall’altra l’attesa per il rinnovo della concessione di servizio pubblico alla Tv di Stato, di cui – dopo l’avvicendamento a palazzo Chigi tra Matteo Renzi e Paolo Gentiloni – si potrebbe tornare a parlare oggi in consiglio dei Ministri. La riunione è convocata oggi per le 18, al rientro del premier dagli impegni in Europa, ma la questione concessione non è ufficialmente inserita nell’ordine del giorno. Dopo però diversi rinvii subiti nelle ultime sedute, l’esecutivo potrebbe iniziare a prendere visione proprio oggi della bozza di concessione, che dopo l’approvazione in Cdm dovrà passare per il parere non vincolante della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai. La durata della concessione, secondo le indiscrezioni, sarà decennale.

Per tornare al “gioco delle torri”, dopo l’ultima ipotesi circolata nei giorni scorsi di una possibile opas di Rai Way su Ei Towers, per sondare la quale la controllata Rai avrebbe dato mandato a Citibank, ieri sul tema è tornato proprio l’Ad di Rai Way, Stefano Ciccotti: “Noi non abbiamo mai negato – ha sottolineato Ciccotti parlando con gli analisti in merito ai conti 2016 – che il consolidamento nel nostro settore sia una cosa razionale”. Ma di matrimoni già in vista non sarebbe il caso di parlare, secondo l’Ad: “La cosa deve essere studiata adeguatamente in tutti i sui aspetti – spiega – Ma è qualcosa che va al di là di Rai Way ed Ei Towers, qualcosa di normale per una compagnia infrastrutturale e ce stiamo già perseguendo nel nostro sforzo di consolidare il mercato regionale, in coerenza con la visione di lungo termine che abbiamo condiviso in passato. Credo che sia nostro dovere tener conto degli aspetti operativi e tecnici e le implicazioni di qualsiasi opzione”.

Del polo unico delle torri è tornato a parlare nelle ultime ore anche il sottosegretario allo Sivluppo economico con delega alle comunicazioni, Antonello Giacomelli, che ha chiarito la posizione del governo: “Non tocca a ma dire se il progetto ha un’utilità e un senso industriale. La Rai ha una sua autonomia e deve valutare in termini di validità industriale. Nel 2015 abbiamo messo un’unica condizione, che rimane, ed è quella del controllo pubblico”.

Della questione si era iniziato a parlare con insistenza quando Ei Towers, controllata al 40% da Mediaset, lanciò nel febbraio del 2015 un’opas (respinta) su Rai Way. All’epoca fu di ostacolo il vincolo di almeno il 51% di Rai Way in capo alla Rai, contenuto nel Dpcm che avviò la privatizzazione della società per gli impianti. Ma da allora l’argomento è rimasto di attualità, e ha a più riprese coinvolto anche Inwit, la società delle torri di Telecom Italia: proprio Ei Towers era inizialmente interessata all’acquisizione, ma poi la controllante ha deciso di cambiare strategia e di non collocare sul mercato le infrastrutture

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